domenica 5 gennaio 2003

Stefano Zurlo. Ci si può difendere dai prepotenti?






PREPOTENTI E IMPUNITI
di Stefano Zurlo

C’è un professionista che ha aperto un passaggio abusivo fra la casa e lo studio e non si trova un giudice in grado di impedirglielo; ci sono i genitori separati che, sulla strada della riconciliazione, vorrebbero ricontrattare tempi e modi dell’affido congiunto dei figli, ma un giudice sedicente esperto in materia non vuol cedere sulle restrizioni concordate anni prima, quando tra i coniugi era “guerra aperta”; c’è poi il caso del licenziato dalla discoteca che lo aveva assunto facendogli firmare un contratto per l’intera stagione e che per recuperare il compenso dovuto e non corrisposto attende oltre dodici anni, durante i quali le lire fanno in tempo a diventare euro; e poi ci sono le sentenze mai depositate, i ritardi smisurati e le assenze ingiustificate di giudici e magistrati… c’è perfino una causa da 35,00 euro e un giudice che autorizza un tizio a portare la pistola in aula. Insomma, la giustizia civile in Italia proprio non funziona.Nel Belpaese i processi pendenti sono oltre cinque milioni: un numero impressionante di cause civili congelate dentro il grande freezer della giustizia.Speranze, attese, rancori, soldi, interessi economici, business: c’è tutto un mondo che si muove a singhiozzo, permettendo ai soliti furbi di farla franca, spesso con la complicità di avvocati, giudici e magistrati poco solerti che, muovendosi in una selva di leggi e leggine, fanno della malagiustizia italiana la garanzia dell’impunità per i più prepotenti, a scapito degli onesti cittadini.

L'AUTORE Stefano Zurlo. Nato a Milano nel 1963, è inviato del quotidiano «Il Giornale». Ha seguito l’inchiesta “Mani pulite” e molte altre, unitamente a processi di cronaca nera, da Cogne a Garlasco.Insegna giornalismo alla Link University di Roma.Frequentemente ospite di trasmissioni di approfondimento politico, da “Annozero” a “Omnibus”, da “Porta a Porta” a “In onda”, conduce il talk “Iceberg” su Telelombardia.Per Piemme ha pubblicato nel 2003 Inchiesta sulla devozione popolare, con la quale ha vinto ex aequo il premio Corrado Alvaro; nel 2005 ha firmato L’uomo sbagliatoper RAI Eri-Albatross, da cui è stata tratta l’omonima fiction con Beppe Fiorello; nel 2006 ha scritto per BUR L’ardimento. Racconto della vita di don Carlo Gnocchi. Ancora con Piemme ha pubblicato La legge siamo noi. La casta della giustizia italiana (2009) e L’inferno tra le mani. La mia storia nelle Bestie di Satana (con Mario Maccione, 2011).

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