domenica 14 ottobre 2007

Giuseppe Culicchia. L'ipocrisia borghese del nuovo millennio...


VENERE IN METRO'
di Giuseppe Culicchia

Bea ha 38 anni, porta la taglia 38, vive nel centro di Milano, visita ogni giorno il sito The Blonde Salad per decidere come vestirsi, ha un marito in carriera, un amante che come status su Facebook scrive "innamorato", un figlio che va alla scuola steineriana, due amiche di nome Ilaria e Soiaria, un iPhone, un iPod, un iPad e una psicanalista che in ogni seduta pronuncia soltanto queste parole: "Sono 300 euro". Tutto impeccabile, sembrerebbe. Ma improvvisamente qualcosa si incrina. È una piccola crepa, destinata ad allargarsi come una ragnatela e a sgretolare ogni certezza di Bea: il licenziamento dall'agenzia di comunicazione dove lavora, un'impasse sentimentale inattesa, la carta di credito bloccata, suo figlio che lancia segnali di un disagio sempre più ineludibile. Culicchia dà vita a un personaggio in realtà profondamente tragico, risucchiato in una spirale di menzogne e forzature che mostra il volto più fasullo della borghesia d'inizio millennio, celebrandone i riti e al tempo stesso il declino. Ma ci rivela anche come, toccato il fondo della crisi, si possa ricominciare a vivere, spogli di tutto ma molto più ricchi di prima.

L'AUTORE Giuseppe Culicchia (Torino, 30 aprile 1965) è uno scrittore e traduttore italiano.
I suoi libri sono stati pubblicati in Germania, Francia, Spagna, Catalogna, Olanda, Grecia, Russia, Romania, Repubblica Ceca, Corea del Sud.
Dal 2007 al 2009 ha diretto il Bookstock Village della Fiera del Libro di Torino. Dal 1994 collabora con l'inserto "Tuttolibri" del quotidiano La Stampa, occupandosi solo di autori stranieri. Cura da diversi anni una rubrica sul settimanale Torinosette in allegato al medesimo quotidiano: Muri e duri (da cui è tratto l'omonimo libro) per tre anni, A spasso con Anselm (da cui è tratto l'omonimo libro) e da settembre 2008 Gente di Torino.(Wikipedia)

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