venerdì 30 aprile 2010

MAURO MARCIALIS
SPARTACO IL GLADIATORE

Al grido di “Io schiavo mai più!”, i gladiatori ribelli guidati da Spartaco ottengono impressionanti vittorie in tutta la penisola e ora puntano verso Roma per l’attacco finale contro i generali Pompeo e Crasso. Al racconto della rivolta, e a quello parallelo dei cruenti spettacoli nel Circo Massimo, s’intrecciano le storie del valoroso soldato Floro, di Claudia, la giovane figlia di un generale
presa dall’impossibile amore per uno schiavo, e di Decio, il gladiatore che nella battaglia finale renderà irriconoscibile il corpo senza vita di Spartaco per sottrarlo all’onta del pubblico dileggio. Quarto volume della serie “Il romanzo di Roma” curata da Valerio Massimo Manfredi.

L’AUTORE Mauro Marcialis (Roma 1972)

giovedì 29 aprile 2010

FRANCESCO BONAMI
SI CREDE PICASSO

Da Francesco Vezzoli ad Arnaldo Pomodoro, da Joseph Beuys a Vanessa Beecroft, da Damien Hirst a Michelangelo Pistoletto: che si tratti di artisti notissimi oppure del tutto sconosciuti, di ognuno di questi ci resta sempre il dubbio che sia un nome del tutto sopravvalutato e non del grande genio che ci hanno detto. Davanti a una qualsiasi opera d’arte contemporanea ci resta
spesso addosso quella spiacevole sensazione di essere di fronte a una truffa e che l’autore di quella “bizzarria” prima o poi verrà smascherato. Oppure siamo davvero di fronte al nuovo Picasso, ma niente lo lascerebbe supporre. Francesco Bonami, oggi forse il più noto critico e curatore italiano di arte contemporanea nel mondo, torna all’universo di cui è grandissimo esperto e ci insegna a districarci in questa complicata faccenda: come distinguere un vero artista da un ciarlatano. Dopo il grande successo di Potevo farlo anch’io, con questo libro riprende a raccontarci, con il suo modo scanzonato e irriverente, le vite e le peripezie dei più grandi artisti degli ultimi decenni, ci spiega perché
sono davvero grandi e come non confonderli con quanti veri artisti non sono
affatto.

martedì 27 aprile 2010

Perché l’Italia di oggi offende le donne

MICHELA MARZANO
SII BELLA E STAI ZITTA

Dopo gli immensi progressi in termini di diritti, uguaglianza e libertà ottenuti dai movimenti libertari negli anni Sessanta e Settanta, le donne sembrano ora contare solo per come appaiono e costrette a emulare un unico, pervasivo modello di riferimento, quello delle veline. Ma che cosa dicono questi corpi sottomessi alle diete, alla chirurgia plastica, allo sport, allo sguardo dell’uomo? Non a caso, dall’anoressia alla bulimia, passando per le automutilazioni, sono ormai numerosi i sintomi della profonda «emorragia identitaria» che ha investito e interessa tuttora il corpo femminile. È giunto il momento, per le donne, di riaffermare la propria specificità e ripartire da ciò che Jean-Jacques Rousseau scriveva due secoli fa a proposito dell’esistenza, nella donna, diuna particolare capacità di “indignazione morale” che sta all’origine della civiltà. Se le donne non reagiscono, il crepuscolo della loro dignità è destinato a coincidere con il crepuscolo della democrazia. Michela Marzano, una delle pensatrici più ascoltate nel panorama intellettuale europeo, docente di filosofia morale a Parigi, illustra in questo libro appassionante e attualissimo le coordinate attorno alle quali sviluppare una nuova e più feconda riflessione sull’identità della donna contemporanea.
Una brillante reinterpretazione del romance paranormale.

BARBARA BARALDI
SCARLETT

Scarlett ha 16 anni e si è appena trasferita a Siena, dove fa amicizia con la sua compagna di classe Caterina, che è segretamente innamorata di Umberto. Quando però Umberto dimostra interesse nei suoi confronti, Scarlett non sa cosa scegliere tra l’amore e l’amicizia. La risposta arriva sul palco del concerto della scuola, quando compare un ragazzo con gli occhi chiari come il ghiaccio che la cercano e la fissano in mezzo alla folla. Mikael, il bassista dei Dead Stones, sembra allo stesso tempo attratto e respinto da lei, e Scarlett non può fare a meno di tuffarsi in quegli occhi magnetici e innamorarsi. Umberto la
mette in guardia dall’eccentricità di Mikael e dei suoi amici, ma è proprio quello ad affascinare la ragazza. Quando però il suo amico bibliotecario viene ucciso e lei stessa è aggredita da una spaventosa ombra dagli occhi rossi, l’amore si intreccia con la morte e la paura. La domanda che sorge spontanea è chi sia veramente Mikael, se un angelo salvatore o un demone che la tormenta.

lunedì 26 aprile 2010

MASSIMO PICOZZI, ALFONSO SIGNORINI
BLU COME IL SANGUE

Il delitto non è solo sangue e brutalità, non è solo indagini scientifiche e criminal profiling. Il delitto è anche glamour: è fatto spesso di foto patinate, di alta società, di vizi segreti di nobili e potenti e di tanta voglia, da parte di noi lettori, di curiosare dal buco della serratura nella vita dei cosiddetti "vip". Nella storia del crimine degli ultimi cento anni, alcuni dei più celebri fatti di sangue sono diventati di dominio pubblico proprio perché hanno coinvolto alcune delle personalità più importanti dell'alta società, che si trattasse della finanza, dello spettacolo o della moda. In questo libro, Alfonso Signorini, si unisce al criminologo Massimo Picozzi per raccontare da dietro le quinte i più importanti "delitti glamour" del nostro tempo e del più recente passato. L'omicidio di Gianni Versace o quello di Maurizio Gucci, ma anche la misteriosa morte di Raul Gardini, quella della contessa Vacca Agusta o del conte di Shaftesbury.
Fatti violenti che si sono distinti per essere stati concepiti ed essersi svolti nel lusso; storie violente che, nonostante i contorni spesso macabri, hanno spalancato a milioni di lettori le porte di mondi splendidi e inarrivabili.

venerdì 23 aprile 2010

Michela Duce Castellazzo
Il gioco del caso

Una spledida avventura di sogni e vita, una stupita scoperta continuamente rinnovata di casi, di combinazioni, di incontri...

Federico è un rampante notaio cui capita per la prima volta nella vita di sognare.
Al risveglio, però, ritrova in casa una scia di strani oggetti di cui ignora la prrovenienza. Cos’hanno a che fare con la sua vita? Potrebbero determinare in qualche modo il suo futuro? E cosa c’entra tutto questo con una misteriosa giovane donna bielorussa innamorata dell’Italia?
Attraverso gli sviluppi delle scelte del protagonista, il caso riconduce gli oggetti e il loro senso al destino di tuttio i personaggi, come fa uina mestosa sinfonia quando armonizza ogni strumento in un’unica voce melodiosa

giovedì 22 aprile 2010

FRANCESCO SCAFFEI
“ MORTE DI UN INVISIBILE “
(RACCONTO GIALLO AMBIENTATO A FIRENZE)

“ MORTE DI UN INVISIBILE “
Dedicato alle mie donne
Paola e Tiziana
PRIMO GIORNO
Quella domenica mattina il Commissario Virgilio Aristarco, diversamente dal solito, era abbastanza allegro. Aveva preso dei giorni di ferie per andare al mare e visto che fuori c’era un bellissimo sole, tutto sembrava filare per il verso giusto. Dopo aver preso un caffè lungo, senza mangiare niente come al suo solito, mentre stava per andare in bagno a farsi la barba, il telefono squillò ignorante tanto che fece sobbalzare di scatto il suo gatto Vasco.
Aristarco guardò il telefono come si guarda un nemico, pensò un attimo indeciso se rispondere o no, poi prevalendo il senso del dovere, aggrottò le sopraciglia come faceva quando era contrariato e rispose. Lo stavano chiamando dal Commissariato, per avvertirlo che nella zona di Santo Spirito c’era scappato il morto e che era urgente la sua presenza. Senza rispondere riattaccò il telefono incazzato, poi pensando che l’urgenza doveva essere relativa, visto che il morto era già morto, si fece la barba e si vestì con calma. Nell’uscire si ritrovò il suo gattone tigrato tra le gambe che gli ricordava che c’era anche lui, allora gli sistemò la lettiera e gli riempì la sua ciotolina di un’abbondante razione di croccantini. Vasco dopo un miagolio di ringraziamento, andò subito a sgranocchiare il suo pasto, sicuro che se anche il suo padrone non fosse tornato in giornata, a lui ci avrebbe pensato la donna delle pulizie che veniva tutti i giorni. Dopo una decina di minuti era già in strada, ora il fatto che fosse una bella giornata di sole non lo interessava più, visto che ormai era fregato da quel caso e non sarebbe mai potuto andare al mare. Poi sperò che l’Agente si fosse sbagliato e che non fosse un caso così grave, in modo che forse se la poteva cavare velocemente, per poi partire per la vacanza. Nel tragitto da casa sua al Commissariato, quelli che lo incrociarono salutandolo, ricevettero al massimo un brusco cenno col capo ed alcuni nemmeno quello. Quella mattina, cosa quasi incredibile, non si fermò neppure dal suo giornalaio, insomma il Commissario Aristarco era veramente incazzato nero. Abitava in San Frediano, non lontano dal Commissariato, quindi pochi minuti dopo era già arrivato. Entrò nel Commissariato come un tarantolato, passò veloce nel corridoio facendo cenno all’Agente in portineria di seguirlo nel suo ufficio. L’Agente lo seguì lentamente, per cercare di disturbare il meno possibile, ma venne aspirato dentro da un urlo del Commissario. “Allora ti sbrighi! Prima mi rompi le scatole che era urgente, mentre stavo per andare in ferie, poi cammini come una tartaruga. Forza, dimmi cos’è successo?“ “Si Commissario, in via Santo Spirito e bruciato un bar e nel vicolo vicino hanno trovato un morto asfissiato.“ Con modi burberi, come faceva sempre quando era nervoso, il Commissario lo congedò e mentre l’Agente stava andandosene, gli urlò dietro di fargli preparare la macchina per uscire. Poi fece un bel respiro di rilassamento, cercando di cominciare ad ingranare la giornata. Quindi si risistemò i vestiti e dopo essersi guardato allo specchio, per controllare che fosse presentabile, uscì dall’ufficio. Arrivò alla macchina che ancora non c’era il suo Autista e mentre stava per lanciare un urlo, fortunatamente arrivò l’Autista, a cui bastò guardare il Commissario per capire che oggi era una giornataccia. Poiché lo conosceva da tanti anni, sapeva che era meglio lasciarlo perdere, fino a quando lui non si fosse calmato. Salirono contemporaneamente in macchina e dopo il grugnito del Commissario, con il quale gli aveva detto dove andare, l’auto partì con uno stridio di gomme che sembrava di essere a Monza.
DEBORA VILLA
AMO UN BASTARDO (E NON È IL MIO CANE)

Alice è una normalissima trentenne milanese: fa la pet sitter (gatti, cani, serpenti e iguane) ed è felicemente sposata con Richi. Felicemente fino a quando una ragazza – più giovane e con un fondoschiena da competizione – si infila nella sua tranquilla vita di coppia, sconvolgendola. Quando Alice scopre il tradimento, reagisce secondo le tre classiche fasi: rimozione, separazione e disperazione. Per fortuna che Alice è sostenuta dalla migliore delle terapie, l’amicizia solida e sincera di Ilaria e Beatrice, fedeli amiche del liceo con cui condivide tutto, e che la guideranno amorevolmente verso il romantico colpo di scena finale, di quelli
che accarezzano il cuore. Debora Villa, dopo aver raggiunto la notorietà con il personaggio di Patty a “Camera Café” ed essersi consacrata di recente a “Zelig Circus”, fa il suo esordio con un romanzo brillante e leggero, che indaga con allegria e acume sul tradimento e più in generale sul rapporto uomo-donna.

martedì 20 aprile 2010

ENZO RUSSO
NIENTE PER CUI MORIRE

All’inizio è quasi un gioco. Tre alti funzionari di polizia indagano in segreto dopo aver scoperto che un loro antico informatore, sparito nel nulla da oltre vent’anni, è ricomparso a Palermo per poi essere subito misteriosamente ucciso. Ma il gioco si fa ben presto inquietante. L’uomo, infatti, era stato protetto e foraggiato grazie a uno speciale programma di protezione del tutto spropositato per un pesce piccolissimo come lui. I tre amici si accorgono di essere finiti in un labirinto e che le loro mosse sono state seguite fin dall’inizio. I primi due vengono indotti a ritirarsi, il terzo chiede aiuto a un antico maestro, ora membro dei Servizi. E da quell’uomo anziano e moribondo apprende una verità sconvolgente: negli anni Ottanta, con un’operazione tanto abile quanto fortunata, i servizi si erano infiltrati in Cosa nostra e l’avevano persuasa ad aprire la stagione delle grandi stragi, figurandosi un contrattacco dello Stato e dell’opinione pubblica, decisivo per distruggere la grande nomenklatura mafiosa. Sacrificare alcuni uomini eccellenti dello Stato per riportare una grande vittoria. Come in effetti è avvenuto.

lunedì 19 aprile 2010

CARLO FRUTTERO
MUTANDINE DI CHIFFON
Memorie retribuite
Il giovanissimo Carlo va tutti i mesi a pagare l’affitto al dottor Francini, un anziano signore che abita un buio e tetro appartamento insieme a una scialba moglie. Quale meraviglia quando un giorno scoprirà che quello stesso dottor Francini deve il suo benessere alle maliziose canzoni Si fa ma non si dice e
Mutandine di chiffon, che ha composto sotto lo pseudonimo di Bel-Ami. Oppure la volta in cui Fruttero, giovane redattore, è costretto a recarsi insieme a Giulio Bollati in un ufficio postale notturno per inviare all’Onu il telegramma di protesta dei dipendenti dell’Einaudi contro l’invasione sovietica della
Cecoslovacchia, salvo che poi, sul più bello, i due si rendono conto di non avere abbastanza soldi... Una esilarante, irriverente, commossa narrazione che inanella avventure, incontri, aneddoti, ricordi, tutti trasfigurati da uno stile inconfondibile.

giovedì 15 aprile 2010

ANTONIO MORESCO
GLI INCENDIATI
Un uomo “completamente infelice”, nauseato dal mondo e dall’esistenza, prende la macchina e parte senza una meta. Si ferma in una località di mare, in un grande albergo, dove si nasconde e, come un insetto, spia la vita delle famiglie, delle persone in vacanza. Fa caldo, il mare è oleoso, l’atmosfera
viscida e appiccicosa, l’afa genera piccoli incendi lungo la costa arida. Ma una notte scoppia l’allarme: un incendio gigantesco si avvicina, le fiamme incombono, i villeggianti fuggono dall’albergo. Così il protagonista, che riesce a mettersi in salvo su una collina da dove può rimirare lo spettacolo terribile del fuoco. Ma si sente osservato, si gira. Dietro di lui c’è una donna meravigliosa, che gli dice: “Guarda… ho incendiato il mondo per te!”. E, subito dopo: “Vuoi bruciare con me?”. Un istante ancora, e la donna è scomparsa. Comincia un’ossessione, un inseguimento, un romanzo d’amore rovente e incalzante come un film d’azione.

lunedì 12 aprile 2010

STEPHEN BAKER
IL POTERE SEGRETO DEI MATEMATICI

I matematici, gli scienziati, gli ingegneri hanno un ruolo molto importante nella società moderna: costruiscono edifici, pianificano progetti complessi, permettono il progresso tecnologico e scientifico. Ma c’è sempre stato un oggetto di studio troppo imprevedibile e mutevole per essere ingabbiato in un modello matematico: l’essere umano. L’analisi del suo comportamento, delle sue motivazioni, dei suoi sentimenti è sempre stato un lavoro di competenza delle discipline umanistiche. Tutto questo sta per cambiare: nel ventunesimo secolo i matematici invaderanno il campo degli umanisti, fornendo ai governi, alle industrie e a noi stessi degli schemi numerici in grado di “modellizzare” il nostro comportamento. Grazie all’ormai ubiquo utilizzo di supporti informatici per le più banali interazioni sociali, infatti, ogni nostra azione produce un fiume di informazioni digitalizzate: dalla navigazione in Internet alla gestione dei nostri movimenti bancari, dal traffico telefonico all’utilizzo delle carte di credito, tutte queste informazioni sono raccolte nei sistemi informatici sotto forma di numeri. E i signori dei numeri stanno cominciando a capire come utilizzare questi dati per leggervi le nostre vite. Stephen Baker, giornalista di “BusinessWeek”, promette di fare capire l’era che si apre anche a chi fino a
ora ha vissuto solo nel mondo delle parole. Una lettura obbligata per chi vuol comprendere la vita e il lavoro nell’era di Google.

giovedì 8 aprile 2010

MASSIMO VERONESE
TUTTE PALLE MUNDIAL
Dopo il successo di Tutte Palle, Massimo Veronese torna con un nuovo esilarante libro per raccontarci le curiosità più incredibili che ruotano attorno al mondo del pallone e che lui ha scoperto spulciando i giornali di tutto il mondo: centinaia di aneddoti divertenti, surreali, grotteschi e assurdi commentati con un’irresistibile verve comica.
Questa volta, dato che i Mondiali di calcio sono alle porte, le storie che vengono proposte riguardano “il meglio” della storia dei Mondiali. Tutto quello che pensate di sapere già non è niente in confronto alle stranezze racchiuse in questo divertente e accurato libro.

martedì 6 aprile 2010

FRANCESCA MELANDRI
EVA DORME
Eva è una quarantenne altoatesina, una donna libera e affermata nella sua professione di PR. Alla vigilia di Pasqua riceve una inattesa comunicazione da Reggio Calabria. Vito è molto malato e vorrebbe vederla per un’ultima volta. Ma chi è Vito? È un carabiniere che ha prestato servizio per anni in Alto Adige. Anni cupi, di tensione, di attentati, quelli di fine Sessanta. Anni che non impedirono l’amore tra uno smarrito giovane carabiniere italiano e una ragazza madre altoatesina, una giovane cuoca, Gerda, sorella di un terrorista e mamma di Eva. Vito è l’unico uomo che Eva abbia mai sentito come possibile padre. Ma perché è tornato in Calabria? Che cosa è stato del grande, struggente, forse impossibile amore tra lui e Gerda? Per Eva è arrivato il momento di sapere. Eva dorme è il racconto di un amore straordinario sullo sfondo della storia di un paese e di un popolo, quello dell’Alto Adige, la cui lunga e tormentata vicenda è per molti ancora seppellita dai luoghi comuni.

venerdì 2 aprile 2010

BEPPE TOSCO
E’ FINITA LA BENZINA!

“Dal 2028 nei paesi civilizzati si era pagati per defecare. Nei locali pubblici e nelle case munite di appositi contatori, il fornitore di energia veniva ricompensato, e le feci venivano successivamente trattate per ricavarne combustibile e fertilizzanti. Da due decenni, uomini e donne come formiche operose cagavano negli autogrill, nelle balere, nei penitenziari. Se sorpresi dal desiderio in aperta campagna correvano fino a raggiungere la civiltà, se colti dalla voglia lontano dai servizi dotati di strumenti per la ricezione ricompensata dei loro bisogni, tenevano con determinazione fino a raggiungere i luoghi idonei alla raccolta.” Quello raccontato da Beppe Tosco è un futuro talmente assurdo da somigliare al nostro presente. Il suo romanzo umoristico, scritto con grande sapienza comica, diventa così una spassosa e sapida satira sociale.

giovedì 1 aprile 2010

GRAZIE
di Riccardo Staglianò

Sfruttati, maltrattati, criminalizzati.
E tuttavia indispensabili.
“Gli immigrati sono poco più del 6 per cento della popolazione e producono circa il 10 per cento del Pil. Di fatto, ci pagano la pensione.”
Franco Pittau, coordinatore del Rapporto Caritas Migrantes.
“Non posso lasciarla un minuto perché ha paura di tutto. Dormiamo nello stesso letto: solo con me vicina prende sonno.”
Maria Schwat da Ternopil (Ucraina). Assiste un’anziana malata di Alzheimer, 850 euro al mese più vitto e alloggio.
“I dati forniti dal centro studi Irs (Istituto ricerca sociale) di Milano parlano di 774mila colf regolari, di cui nove su dieci straniere, e se ne stimano quasi altrettante in nero.”
Raffaella Maioni, responsabile nazionale Acli Colf.
“Abbiamo di recente redatto un inventario sulla scolarizzazione degli stranieri. E così abbiamo scoperto casi in cui certi dipendenti
hanno mentito per difetto, tipo ingegneri, per timore di non essere presi come manovali.”
Giulio Dealessi, direttore del personale della Manutencoop.
“Oggi è troppo comodo dire, come fa qualcuno, mandiamo a casa loro e riprendiamoci il lavoro.
Perché il lavoro c’era anche prima e non interessava a nessuno.”
Alessandro Mardegan, contitolare del Centro Riciclo Vedelago.
“Sto andando a Mosca, però non me la sento. Guarda in che condizioni mi mandano via, con le gomme lesse.”
Roman Baran, morto poco dopo, l’8 agosto 2008.
Armando Bizzotto, contitolare della padovana Bfc, ammette non solo che il suo autista lavorava da un mese e mezzo filato,
ma anche che i riposi che risultavano sul foglio presenze erano falsi.
“Nel congelatore entri sudato come sei in coperta, perché non c’è tempo per asciugarsi, vestirsi di più.
Quegli sbalzi di temperatura mi hanno fatto saltare un bel po’ di denti, ho il diabete, la pressione alta,
anche i reumatismi e la bronchite cronica. E la mia pensione di invalidità non arriva neanche a 400 euro.”