sabato 6 novembre 2010

L’invenzione della bomba atomica portatile

COME VENDERE UN MILIONE DI COPIE E VIVERE FELICI
di Antonio D'orrico
Nel salotto della bella Selvaggia Venanzi, il più esclusivo di Roma, il giovane, promettente ed emozionatissimo commediografo Vittorio Campari sta per dare lettura del suo nuovo lavoro quando Kashmir Paolazzi, il famoso giornalista, gli ruba la scena e illustra ai presenti il suo ennesimo, formidabile scoop: l’invenzione della bomba atomica portatile (come il telefonino) da parte di uno scienziato italiano costretto a emigrare all’estero a causa del deprecabile fenomeno della fuga dei cervelli. Deluso dall’esito di quella che avrebbe dovuto essere la sua serata, scippatagli dal celebre inviato, Vittorio Campari ritorna nel suo modesto bilocale in periferia deciso a dire addio ai suoi sogni di gloria letteraria e mondana. Eppure proprio quella notte in cui tutto sembra perduto, nella vita di Vittorio si verifica una inattesa doppia svolta, professionale e sentimentale, che lo catapulta in una serie di avventure comiche, drammatiche, sconce, romantiche, hollywoodiane, palermitane, pazze e criminali.

L’AUTORE Antonio D'Orrico (Cosenza, 1954) si è laureato in lettere a Firenze e ha esordito nella redazione fiorentina dell'Unità (1977) prima di approdare come inviato all'Europeo (1988). Lasciato il settimanale nel 1990, ha collaborato come giornalista freelance a “Epoca”, “Gente Viaggi”, “Sette”. Autore del libro-inchiesta Cambiare vita (1991) e curatore dell'antologia di letteratura esport Momenti di gloria (1992), è stato condirettore della rivista “Leggere” (a partire dal novembre 1991) e direttore editoriale della casa editrice Baldini&Castoldi (tra il 1992 e il 1994). Dal marzo 1996 è caporedattore di “Sette”, l'inserto settimanale del “Corriere della Sera”, sulle cui pagine firma la più discussa, discutibile, indiscussa e indiscutibile, rubrica di libri che c'è, nella quale ha cercato di dare agli italiani il gusto di parlare di romanzi e di scrittori con la stessa competenza e passione con le quali di solito parlano dipartite e giocatori di calcio.

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