MI SONO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI
di Maurizio Milani
“Lo scrittore Maurizio Milani è l’unico veramente
degno di vincere il Premio Strega. A Milani
basta un niente, un ragionamento pedissequo o
un luogo comune o un pigro telecomando, per far
emergere l’assurdo, l’incongruenza del nostro
relazionarci.”
Aldo Grasso, Corriere della Sera
“È rarissimo trovare un comico che regga l’urto con
la pagina scritta: tra gli italiani mi viene in mente solo
Maurizio Milani, che con la sua imprevedibilità riesce
a sciogliere ogni convenzione sociale e logica.”
Marco Lodoli, la Repubblica
“Milani è davvero ineguagliabile: tra Freak
Antoni, Gnocchi e Luttazzi, ma anche Ciprì e
Maresco versione nordico-metropolitana.”
Paolo Di Stefano, Corriere della Sera
“Anche la parola morosa è a un passo dal perdersi,
affidata alla residua vena del suo principale custode,
Maurizio Milani, e forse ad alcuni bevitori di spritz
che si muovono a branchi nelle aree più antropizzate
del nordest.”
Pier Andrea Canei, Internazionale
“Sono andato al Palazzo di Giustizia e su una scrivania c’era un registro. Tipo scuola. Non c’era nessuno... Io ho scritto il mio nome, cognome, nato a... Vado via. Passa Gian Antonio Stella, anche lui è curioso, guarda e pubblica tutto l’elenco. Il magistrato mi chiama: «Ma lei non è indagato, chi l’ha scritto?». Potevo dire non lo so. Ho detto la verità e mi hanno indagato per falso in atto pubblico, mi hanno iscritto sul registro. Tra una roba e l’altra ho passato la giornata. Il mio problema infatti è far passare il tempo e trovare il modo di essere compatito. Quando lavoravo per Greenpeace ero sempre preso, ma sono rimasto un po’ deluso perché non mi hanno versato i bollini per la pensione. Ho assaltato baleniere e dovrei avere trentadue anni di bollini perché ho iniziato presto. Invece sono coperti solo gli otto mesi che ho lavorato in regola al McDonald’s dove facevo andare carne di balena. Nemmeno degli anni come addetto alla piazzetta ecologica del mio paese hanno tenuto conto. Non ho mai avuto problemi: conosco tutti i materiali in commercio e so come vanno «differenziati». Però un giorno mi hanno portato un banco di calzolaio completo (trenta metri): sagome di alluminio per infilare le scarpe, basamenti in plastica. Una complessità tale che mi sono confuso. Alla fine l’ho buttato nel Lambro, ma per quello non mi hanno ancora indagato.” Maurizio Milani ci parla della crisi, dei mutui subprime, di ecologia e giustizia offrendo una nuova prova da narratore “completo” (come direbbe lui), espressione di uno scrittore vero in grado di dare vita a un mondo e a una lingua originali. Cinico e poetico, tragico eppure esilarante, crudele e insieme voltairianamente candido, l’autore di Codogno ci offre il suo sguardo sghembo sulla nostra povera realtà quotidiana. Nessuno meglio del critico Aldo Grasso ha descritto la “poetica milaniana”: “bagliori di scrittura, lampi d’intelligenza, folgori sull’incongruenza del nostro relazionarci: (…) Milani pennella episodi che sono contrari alla razionalità, al senso comune, all’evidenza, i suoi eroi seguono una labile ed effimera traccia (uno stato d’animo o un’emozione) apparentemente senza alcun significato. Questa la sua grandezza, questa la sua unicità”.
L'AUTORE Maurizio Milani è nato a Codogno, dove vive e di cui è cittadino benemerito. È comico, autore e attore teatrale oltre che scrittore con sette libri (non) in attivo alle spalle. Piccolo di statura, no computer, no inglese, piange per niente: per tutti questi problemi è stato escluso dal mondo del lavoro. Collabora con il mensile Max e sul sito www.max.rcs.it è il protagonista di TeleMilani, una serie tv che definire innovativa è riduttivo.
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