L'ISLAM SPIEGATO AI LEGHISTI
di Khaled Fouad Allam
Per cogliere la complessità dei fenomeni a volte basta una storia. Leila è nata in Marocco e immigrata in Italia con permesso di soggiorno; tutte le mattine si sveglia alle cinque, lega al collo il suo chador colorato e raggiunge la cooperativa dove lavora; alle prime luci dell’alba, come ogni giorno, farà le pulizie nella sede della Lega Nord di Trento. Può sembrare una missione impossibile quella di spiegare l’islam ai leghisti. La Lega ha fatto della questione dell’immigrazione un bersaglio privilegiato, presentando il mondo islamico come una sorta di anti-mondo, e giocando di volta in volta su eventi ed elementi specifici: il velo, il rifiuto del crocifisso, il terrorismo, le classi separate, le moschee, la poligamia…Ci sono contraddizioni irrisolte all’interno della cultura islamica, così come ci sono in seno all’Occidente, e il sociologo Khaled Fouad Allam le affronta con estrema lucidità senza tralasciare le più spinose. Il processo di chiarificazione non può attendere. Dietro l’angolo ci sono le inquietanti derive xenofobe in crescita in tutto il continente europeo, l’assurda paura dell’Eurabia e una strisciante islamofobia che si va diffondendo anche nel nostro Paese. Il futuro non si costruisce sulla paura e l’Italia non deve temere l’islam.
L'AUTORE Khaled Fouad Allam, figlio di un diplomatico e di un’insegnante, è nato a Kabul nel 1965, ultimo di cinque fratelli. Nel 1980, dopo l’arrivo dei russi, ha ottenuto asilo politico negli Stati Uniti, trasferendosi con la sua famiglia a San José, in California, dove vive tuttora con la moglie e i due figli. Laureato in medicina all’università di San Diego, nel 2003 ha scritto il suo primo romanzo, Il cacciatore di aquiloni, diventato un eccezionale caso editoriale e anche un film molto amato dal pubblico.Il suo secondo romanzo, Mille splendidi soli, ha ottenuto un successo altrettanto straordinario, facendo di lui uno degli scrittori contemporanei più apprezzati. Anche in questo caso i diritti cinematografici sono stati acquisiti dalla DreamWorks, la casa di produzione di Steven Spielberg. Recentemente, è tornato in Afghanistan come inviato per l'UNHCR, l'agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
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