TUTTO SUO PADRE
di Enrico Brignano
Negli ultimi tempi mi capita di indugiare un po’ di più davanti allo specchio. Non tanto per un fatto professionale, come il trucco prima di uno spettacolo o una prova costume, o addirittura lo studio di una particolare espressione del viso; no, non è per questo. Mi capita per lo più a casa, in macchina, per strada, davanti a una vetrina, ed è un fatto improvviso, involontario. Non mi cerco, mi scopro, diverso. Per carità, sono sempre io, Brignano, il fantasista. Ma quel modo di mettere lo zucchero nel caffè, girare il cucchiaino, saggiare il primo sorso… «A Brigna’ sei proprio te, gagliardo! Anvedi chi c’è…» E allora sorrido, faccio due battute, stringo una mano e via… è arrivato il taxi. Nel traffico mi squilla il cellulare e, mentre che rispondo, m’intercetto senza volerlo dentro lo specchietto. Quello sguardo… quello strizzare gli occhi, come quando qualcosa fai fatica ad ascoltarla… Io li ho già visti! ...continua
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