«SIAMO FATTI DI STELLE»
di Margherita Hack, Marco Morelli
ebook euro: 6,99
A me, piú che fantasticare d’andare a giro per lo spazio a caccia di pianeti deserti o di viaggiare nel tempo e andare nel passato, mi piace provare a figurarmi il futuro. Se dovessi scegliere, ’un avre’ dubbi: sceglierei d’andare nel futuro! Perché... un’idea dei mondi lontani me la posso anche fare, e non me li vedo tanto diversi da quelli che si conoscono. E anche il passato, piú o meno, presumo come sia stato. A grandi linee lo possiamo immaginare e i dettagli, poi, mi interessano poco. Il futuro invece, mi incuriosisce proprio tanto, soprattutto se penso agli enormi progressi tecnologici che s’è fatto in un secolo. Chi lo sa cosa succederà! Per figurarselo ci vuole davvero molta fantasia, e a volte non basta neanche quella. Bisogna essere in grado di pensare quel che non c’è.
Margherita Hack con Marco Morelli, Siamo fatti di stelle
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Un geologo che parte dalla terra, un’astrofisica con lo sguardo rivolto al cielo. Due generazioni e due sensibilità diverse, una profondamente umanista, l’altra iper-razionale, almeno in apparenza. Lui è Marco Morelli, direttore del museo di scienze planetarie di Prato, lei è una delle scienziate più straordinarie che il nostro Paese abbia mai conosciuto, Margherita Hack.
Scomparsa lo scorso 29 giugno, Margherita Hack ha lavorato fino alle ultime bozze, insieme a Marco Morelli, su questo libro che nasce come «dialogo sui minimi sistemi», ma altro non è che un ritratto – divertito, sfaccettato, oggi più che mai commovente – di una donna fuori dal comune.
L’idea, racconta Morelli, è nata quasi per caso. Lui e Margherita Hack si erano conosciuti per lavoro, ed era nata una simpatia sfociata presto in amicizia, coltivata con lunghe chiacchierate in cui si parlava di tutto, dal senso dell’esistenza ai «minimi sistemi», appunto.
Di quelle chiacchierate si nutre Siamo fatti di stelle, cronaca di una giornata immaginaria – versione romanzata di tante giornate reali – su una panchina davanti al mare, in una Trieste incantata. Una giornata fitta di parole e di argomenti che si sovrappongono seguendo le acrobazie del pensiero, oppure aprendosi al caso. Una battuta ascoltata per strada, un dettaglio, una frase che ne chiama un’altra, associazioni logiche o solo d’atmosfera.
Ci sono, in queste pagine, i giochi dell’infanzia in una Firenze che non esiste più, il valore dello studio in un’epoca in cui «conoscere qualcosa significava più che conoscere qualcuno», la passione per lo sport e per la bicicletta, e quella gita in cui per la prima volta, pedalando, si arrivò al mare. E poi l’amore per il marito Aldo De Rosa – conosciuto ragazzino e poi perso, ritrovato e mai più lasciato –, la politica, la guerra, la religione, persino l’astrologia. E poi, naturalmente, il cielo e le sue stelle: «quando si parlava di scienza, di astrofisica, astronomia in particolare, diventava impossibile fermarla o anche solo arginarla, capace com’era di trascinare verso temi straordinariamente affascinanti...», scrive Morelli. E infine, in un ultimo dialogo sempre ironico, ma appena velato di malinconia, il pensiero della morte, momento che lei attendeva – garantiva – senza alcuna paura.
Novantuno anni di vita straordinaria in un mosaico di ricordi, riflessioni, sogni, che ci raccontano una donna meravigliosa e ribelle, acutissima e gioiosa, di cui Morelli riesce a rendere la figura, l’umorismo, persino l’andamento della voce. Ed è una gioia, ancora una volta, poterla ascoltare.
L'AUTRICE Margherita Hack (Firenze, 12 giugno 1922 – Trieste, 29 giugno 2013) è stata un'astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana.
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