“C’è una categoria di lavori che in futuro aumenteranno fortemente: quella dei lavoratori creativi, dei ricercatori scientifici o di mercato, degli inventori o progettisti di nuovi prodotti, di nuovi servizi, o di nuovi modi per organizzarli, produrli e venderli. Il settore informatico, quello delle bioscienze, e quello dei servizi forniti via Internet negli ultimi due decenni hanno visto un aumento costante degli addetti. Il dubbio, però, è: la richiesta di queste figure professionali crescerà anche in Italia? Rispetto ai Paesi più avanzati, oggi in Italia creativi, ricercatori, inventori sono molto meno richiesti di quanto potrebbero, se il nostro Paese si allineasse a quelli del centro e nord-Europa. E questo è grave, perché le zone del mondo dove si trovano più lavoratori di questo genere sono quelle dove c’è più disponibilità di lavoro anche in altri settori e categorie professionali, dove circola più ricchezza e dove tutto funziona meglio.” Pietro Ichino
L’AUTORE Pietro Ichino (Milano, 1949) è stato dirigente sindacale della Fiom-Cgil, responsabile del Coordinamento servizi legali della Camera del Lavoro di Milano, deputato nel Parlamento italiano per il Pci. Professore di diritto del lavoro all’Università Statale di Milano, editorialista del «Corriere della Sera», dal 2008 è senatore per il Pd e membro della Commissione Lavoro a Palazzo Madama. Nel 2009 gli è stato assegnato l’Oscar del «Riformista» per il miglior parlamentare dell’anno. Ha scritto numerosi libri in materia di lavoro: Diritto del lavoro per i lavoratori (De Donato 1975-77), Il collocamento impossibile (De Donato 1982), Il tempo della prestazione nel rapporto di lavoro (Giuffrè 1984-85), Subordinazione e autonomia nel diritto del lavoro (Giuffrè 1989), un trattato in tre volumi su Il contratto di lavoro (Giuffrè 2000-2003) e ha curato il volume Il diritto del lavoro nell’Italia repubblicana. Teorie e vicende dei giuslavoristi dalla Liberazione al nuovo secolo (Giuffrè 2008). Per Mondadori ha pubblicato Il lavoro e il mercato (1996), A che cosa serve il sindacato? (2005) e I nullafacenti (2006).
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