mercoledì 16 aprile 2014

Giuseppe Culicchia. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.

TUTTI GIÙ PER TERRA
Giuseppe Culicchia
ebook euro: 9,99
Non posso. Non posso fare questa fine. Non posso ridurmi
anch¿io come un animale in gabbia.
«Walter!»
Corro in strada.
Eccola. La vedo.
Casca il mondo.
Casca la terra.
Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
E io accelero.
Quando, nell’aprile del 1994, uscì per Garzanti la prima edizione di Tutti giù per terra, Giuseppe Culicchia aveva 28 anni e lavorava in una libreria torinese che oggi non esiste più, sostituita da un grande Apple Store. Tutti giù per terra era stato scritto prima a mano, poi su una Remington portatile, sull’onda dell’incoraggiamento di Pier Vittorio Tondelli. Il romanzo, che fu prima un sorprendente bestseller e poi un tenace longseller, raccontava le peripezie di quello che è stato definito “il primo precario della narrativa italiana”. Walter, vero figlio degli “anni di plastica”, rasato a zero, nato “troppo tardi per tutto”, a cominciare dal Sessantotto e dal Settantasette, si ritrovava davanti un futuro privo di prospettive.
Vent’anni dopo, forte dell’amore che i lettori continuano a provare verso il suo personaggio, Culicchia compie un esperimento letterario che è una cartina al tornasole sul senso dei personaggi e delle persone in carne e ossa, della narrazione e della vita vera: racconta la storia di Walter ambientandola ai giorni nostri. L’esperimento riesce talmente bene da apparire inquietante: giro giro tondo, ed ecco che tutto torna eternamente simile a se stesso…
Con la sua penna ironica e affilata, dissacrante ma anche profondamente partecipe, Culicchia ci racconta i giovani di questi nostri anni con lo stesso spietato amore con cui narrava quelli di ieri, mostrandoci come lo scarto tra allora e oggi, per alcuni versi vertiginoso, sia per altri minimo. E forse il solo modo per uscire dall’impasse in cui ci ritroviamo, per combattere una crisi sempre più profonda, sta allora come oggi nel provare a strutturarla in una narrazione, senza smettere di cercare le parole per raccontarla, con la sua disperazione e la sua irriducibile speranza.
L’AUTORE Giuseppe Culicchia (Torino, 1965) ha pubblicato i primi racconti nell’antologia Papergang Under 25 III (1990) a cura di Pier Vittorio Tondelli. Oltre a Tutti giù per terra (1994, premio Montblanc e premio Grinzane Cavour Autore Esordiente), ha pubblicato con Garzanti Paso Doble (1995), Bla Bla Bla (1997), Ambarabà (2000), A spasso con Anselm (2001), Liberi tutti, quasi (2002), Il paese delle meraviglie (2004, premio Grinzane Cavour Francia) e Un’estate al mare (2007), tradotti in una decina di lingue. Da Laterza sono usciti il longseller Torino è casa mia (2005), Ecce Toro (2006) e E così vorresti fare lo scrittore (2013). Da Einaudi l’atto unico Ritorno a Torino dei Signori Tornio (2007). Da Feltrinelli Sicilia, o cara. Un viaggio sentimentale (2010) e Ba-dabum! (2013). Ha tradotto Mark Twain, F.X. Toole, Bret Easton Ellis e Francis Scott Fitzgerald. Per Mondadori sono usciti i romanzi Brucia la città (2009), Ameni inganni (2011) e Venere in metró (2012).

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