mercoledì 16 luglio 2014

Antonio Conte. Il condottiero abbandona la sua creatura dopo tre scudetti vinti in tre anni. I tifosi increduli…

TESTA CUORE E GAMBE
Antonio Di Rosa, Antonio Conte
ebook euro: 6,99
Antonio Conte, l’uomo giusto per riportare alla Juventus la gloria e l’orgoglio troppo a lungo perduti. Antonio Conte, l’uomo di mille battaglie e di oltre quattrocento presenze in bianconero, tredici anni arricchiti da cinque Scudetti, una Champions, una Coppa Intercontinentale e da tutto quello che c’era da vincere in Italia e nel mondo. Antonio Conte, per cui “la realtà è il campo, la realtà è il sudore, la realtà è il sacrificio”. Antonio Conte, passato a dodici anni al Lecce dalla Juventina – un nome un destino – in cambio di otto palloni e della promessa fatta in famiglia di continuare a studiare. Antonio Conte, arrivato a Torino in punta di piedi nel novembre 1991, che al primo giorno nello spogliatoio, di fronte agli eroi di Italia ’90 Baggio e Schillaci, istintivamente dà loro del “voi”. Antonio Conte, cresciuto sotto l’ala buona del Trap, che alla fine di ogni allenamento si ferma con lui in campo per migliorare le doti tecniche; che gioca accanto a Zidane e Del Piero, pupilli amatissimi dell’Avvocato, e si impone a furor di popolo come Capitano indiscusso per la sua grinta infinita. Antonio Conte, che nel 2004 appende le scarpette al chiodo e riparte da zero, come piace a lui, col vento contro e un proposito fermo: “Se entro qualche anno non arrivo alla panchina di una grande squadra, smetto”. Dopo gli anni preziosi dell’apprendistato tra Arezzo, Bari, Bergamo e Siena – arricchiti da due promozioni in A – per lui si spalancano le porte di casa: la Juve lo vuole per tornare grandi insieme e alla prima stagione riporta a Torino uno Scudetto che mancava, revoche incluse, dal 2003. Ora, mentre la Juve ha riconquistato il ruolo di squadra da battere in Italia ed è tornata a calcare i più prestigiosi palcoscenici d’Europa, Antonio Conte rompe la proverbiale riservatezza per raccontare senza filtri la sua storia e la sua personale “arte di vincere”, i maestri, i compagni e gli avversari, le partite più belle e le delusioni più cocenti. Guardando sempre tutti a testa alta, anche quando ripercorre la tempesta giudiziaria del calcioscommesse che si è abbattuta su di lui nell’estate 2012 e i “quattro mesi di dolore” che lo hanno tenuto lontano www.rizzoli.eu dal campo.
AUTORI
Antonio Conte da calciatore ha esordito nella squadra della sua città per poi diventare una bandiera della Juventus, dove ha giocato dal 1991 al 2004 vincendo cinque Scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe Italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Coppa Uefa e una Supercoppa Europea. In Nazionale è stato vicecampione ai Mondiali di Usa ’94 e agli Europei di Belgio e Olanda 2000. Prima di approdare sulla panchina bianconera ha allenato Arezzo, Bari, Atalanta e Siena.
Antonio Di Rosa è stato vicedirettore del “Corriere della Sera” dal 1996 al 1999. Ha poi diretto per quattro anni “Il Secolo XIX” e, dal 2004 al 2006, “La Gazzetta dello Sport”.

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