Maurizio Lupi è un cattolico impegnato in prima linea nella cosa pubblica. È stimato dai suoi elettori, ma anche dagli avversari politici. Eppure in un momento storico travagliato e difficile come quello che stiamo vivendo – che vede il riemergere della questione morale, la drammatica crisi economica e una politica percepita come sempre più lontana e luogo di privilegi – ci sono alcune scottanti domande che molti cittadini, critici, giornalisti gli pongono, attraverso articoli, lettere o negli incontri pubblici: cosa vuol dire essere morale per un politico? Vita privata e responsabilità pubblica coincidono? Quando una legge è giusta? È coerente che un cattolico faccia politica insieme a persone di diversa estrazione, stile e cultura? Per provare a rispondere a questi interrogativi, da lui stesso avvertiti con urgenza, Maurizio Lupi ripercorre il suo personale cammino, che si intreccia profondamente con la nostra storia recente, con i temi e le questioni fondamentali della politica e della società italiana. L’incontro con don Giussani e Comunione e Liberazione. Le esperienze manageriali in Lombardia nei primi anni Novanta, a contatto con il tessuto produttivo del Paese. I primi passi in politica come assessore comunale nella giunta Albertini, laboratorio del centrodestra che sarà. La battaglia per l’affermazione del principio di sussidiarietà che porterà, anni dopo, alla nascita di un Intergruppo parlamentare bipartisan. E poi, ancora, la nomina a vicepresidente della Camera, un ruolo che gli farà comprendere appieno il valore delle istituzioni e il senso della Giustizia. Il risultato è un viaggio nella memoria privata e collettiva, in cui spiccano le storie di politici, religiosi, imprenditori, semplici cittadini, tutti accomunati dalla passione per ciò che fanno e per il Paese in cui vivono. Una riflessione personale sul rapporto tra fede e politica, che svela perché il cristianesimo ha a che fare con ogni aspetto della vita e perché la politica non può essere ridotta solo a un problema di coerenza, ma va misurata anzitutto nella sua capacità di lavorare per il bene comune e offrire risposte efficaci ai bisogni dei cittadini. Unica condizione è la voglia di essere «protagonisti» della propria esistenza, ognuno con il suo ruolo e con le responsabilità cui è chiamato a rispondere. Perché se sei attento a te stesso, sei attento all’altro, non aspetti più che il problema venga risolto dall’università, dallo Stato, dal comune, ma diventi tu stesso motore del cambiamento. La prima politica, insomma, è vivere.
AUTORE Maurizio Lupi, Vicepresidente della Camera dei deputati, è sposato e ha tre figli. Dal 1994 è amministratore delegato di Fiera Milano Congressi, società da lui fondata. È stato assessore all’Urbanistica, all’arredo urbano e all’edilizia privata del comune di Milano nella prima giunta Albertini (1996-2001). Dal 2001 è parlamentare della Repubblica, prima nelle file di Forza Italia, poi del Pdl, di cui è responsabile organizzativo. È fondatore dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, che conta oltre 300 aderenti bipartisan tra deputati e senatori. Nel 2008 ha costituito il Montecitorio Running Club, al fine di raccogliere fondi da destinare a enti di volontariato e associazioni non profit. Runner appassionato, partecipa abitualmente alla maratona di New York assieme a colleghi di vari schieramenti.
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