venerdì 14 marzo 2003

Flavio Insinna, Parla di se, non per ridere





NEANCHE CON UN MORSO ALL'ORECCHIO
di Flavio Insinna

La morte del padre è l'evento che cambia il corso di un'esistenza. Quello che fa diventare grandi, fa decifrare il senso di una vita intera. Un percorso faticoso, raccontato senza sconti da Flavio Insinna, in un libro intimo e introspettivo. Rivolgendosi al padre in un corpo a corpo serrato, un mattatore della TV popolare illuminata dai grandi ascolti esplora il mondo in ombra dei sentimenti e del dolore, dei conflitti e dell'amore. E il padre di Flavio diviene padre nostro. Suo e di tutti, nel corpo vivo delle parole. "Neanche con un morso all'orecchio" è un memoir sulla lunga adolescenza di un eterno Peter Pan (che a 45 anni vive ancora in casa con mamma e papà) costretto a diventare di botto responsabile. Sul conflitto tra il desiderio di entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel che costi. Un po' come un giovane Holden, Flavio Insinna è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o di poter sbagliare nelle sue scelte di vita, di lavoro e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale, ereditato dalla figura paterna, e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e di costruito. Un sentimento del tutto originale per chi ha fatto della fiction il proprio mestiere. Sul filo della comicità, da attore consumato, Insinna non si nega nessuna gag nella nostalgica rievocazione di ricordi autobiografici.

L'AUTORE Flavio Insinna, siciliano da parte di padre, nel 1986, dopo avere tentato senza successo di entrare nell'Arma dei Carabinieri, si è iscritto alla scuola di recitazione di Alessandro Fersen e nel 1990 si è diplomato al "Laboratorio di esercitazioni sceniche" diretto da Gigi Proietti a Roma. Lavora sia in teatro che al cinema; tra i suoi film ricordiamo: Metronotte (con Diego Abatantuono, regia di Francesco Calogero) e Il partigiano Johnny (con Stefano Dionisi, regia di Guido Chiesa). Tra le sue interpretazioni più popolari c'è quella del Capitano Flavio Anceschi, interpretato per cinque stagioni nella fortunata serie tv RAI Don Matteo con Terence Hill e Nino Frassica. Ha successivamente interpretato in altre due fiction della RAI le figure di don Bosco e di don Pappagallo (una delle 335 vittime dell'eccidio alle Fosse Ardeatine nel marzo del '44). Tra i suoi più recenti lavori ci sono la sit-com Cotti e mangiati, andata in onda nell'estate del 2006, e l'impegnativa sfida dell'access-prime time di RaiUno con la conduzione del gioco Affari Tuoi, con il quale ha ottenuto grandi consensi e grazie al quale il 27 gennaio 2007 è stato premiato con un Telegatto come personaggio rivelazione del 2006. Sempre nel 2007 ha preso parte come ospite alla serata finale del Festival di Sanremo. Per due stagioni dal 2008 ha interpretato il ruolo di protagonista nei panni del commissario Diego Santamaria nella serie tv RAI Ho sposato uno sbirro e nel 2009 ha recitato nel film Ex per la regia di Fausto Brizzi. Sempre nello stesso anno ha partecipato anche come ballerino per una notte alla seconda puntata della quinta edizione del programma di Rai Uno Ballando con le stelle. Ha partecipato inoltre alla realizzazione del cd Gli amori son finestre di Mango recitando l'omonimo testo. Da sabato 8 gennaio 2011 è il nuovo conduttore dello storico programma La corrida, in onda su Canale 5, dove è al suo debutto sulle reti Mediaset. Nel maggio 2011, dopo la morte del padre, si è momentaneamente ritirato dalle scene perché, come da lui stesso dichiarato, non ha voglia di far ridere. Ha scritto un libro uscito il 21 febbraio 2012. (Wikipedia)

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