venerdì 26 marzo 2010
Voltata l'ultima pagina di Siamo Tutti Figli Di Eva, seconda prova del valdostano Renato Dattola dopo L'Enigma Di Santiago, del fatto che il protagonista Paolo, ebbro, non riesca a giungere al vomito se non aiutandosi con medio e indice, potrà anche fregarvi poco. Lo stesso, con forse un sorriso in più, varrà per la sua orgoliosa sopravvalutazione della peluria corporea, elevata al rango di cuoio capelluto e, come tale, amorevolmente trattata con shampoo, anziché bagnoschiuma, ad ogni doccia. Però, di molte altre cose della sua “strana” esistenza, vi fregherà molto. Anzi, è bene che vi freghi. Sì, perché al novanta per cento, una Giulia nella vostra vita esiste. Una ex fidanzata, anzi la ex fidanzata, che rimpiangete dal giorno in cui è andata in dissolvenza dalla vostra vita. Potrebbe essere tale, come appunto nel caso di quello scapolone impenitente di Paolo, o -aggravante per la quale sarete però grati a questo libro- la vostra stessa moglie, senza che vi siate resi conto che il tempo trascorso l'ha relegata al ruolo del personaggio del romanzo. Con altrettanta facilità, una Giada l'avrete incontrata. Creatura dal corpo michelangiolesco, meritevole di idolatrazione quanto la tavola da surf per il Colonnello Kilgore di Apocalypse Now, impareggiabile sotto le lenzuola, ma non priva di valori e personalità.
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