Massimo Fini
SENZ'ANIMA
Un ritratto dell’Italia contemporanea, un paese privo di principi, di valori condivisi che non siano il Dio Quattrino, inguaribilmente volgare, senza dignità e onore, spietato senza essere virile, femmineo ma non femminile, corrotto, intimamente mafioso,
devastato nel suo straordinario paesaggio, naturale, urbano, artistico, che lo ingentiliva insieme alla sua gente. Una parodia di democrazia sequestrata dai partiti e dai suoi mediocri esponenti che la violentano, la abusano, la stuprano a comodo loro. SENZ’ANIMA fotografa uno spazio, mentale, antropologico, politico, quello dell’Italia degli ultimi trent’anni, seguendo l’avventura giornalistica di Massimo Fini, uomo senza appartenenze, dal mitico “Europeo” all’“Indipendente” fino al “Fatto Quotidiano”. Della penna dissacrante di Fini non potevano mancare le “stroncature” e anche i ritratti (mai disgiunti, questi, da una dolente pietas) dei personaggi – da Craxi a Martelli, da Cossiga a Berlusconi, da Gardini a Scalfari, da Costanzo a Vespa – che hanno contribuito a conciare l’Italia così com’è.
“Non c’è niente da fare, oggi per vivere un po’ bene bisogna vendere l’anima.”
Ignazio Silone, Vino e pane.
“Vorrei essere un talebano, un kamikaze, un afghano, un boat people, un affamato del Darfur,
un ebreo torturato dai suoi aguzzini, un bolscevico, un nazista, un fascista.
Perché più dell’orrore mi fa orrore il nulla.”
“Svegliati, lettore, svegliati! Alza la testa dalla tua scrivania, dalle scartoffie, dal computer, dalle presse, dalle merci della tua bottega.
Spegni l’assordante fracasso dei televisori... e ascolta le parole di un antico ribelle:
Il mio animo va sempre più fremendo quando penso al genere di vita che ci aspetta se non ci rivendichiamo da noi in libertà
(Sallustio, La congiura di Catilina).”
“È un’Italia ipocrita, pronta a commuoversi su tutto, solo per potersi autocompiacere della propria commozione...
Un’Italia senza misericordia.”
“Guardo alla Tv i nostri uomini politici e mi chiedo perché mai questi personaggi da avanspettacolo devono comandarci.”
- Che cosa può fare il cittadino per cambiare questo stato di cose?
- Niente. In democrazia niente... la vera scelta del cittadino è fra queste due possibilità: o si infeuda in qualcuna di queste oligarchie, partiti,
lobbies, mafie, promettendo l’obbedienza in cambio di vantaggi, oppure la sua sorte è di vivere ai margini rinunciando a realizzare le proprie legittime ambizioni.
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