giovedì 30 settembre 2010

Questo è un libro per palati fini. Adatto agli amici de Iltrovalibri

NÂZIM HIKMET
GRAN BELLA COSA È VIVERE, MIEI CARI!

Pubblicato nel 1962, un anno prima della sua morte in esilio a Mosca, Gran bella è cosa vivere, miei cari! è un romanzo la cui gestazione ha accompagnato gran parte della vita di Hikmet. Pur trattandosi di un’opera di fiction, le vicende che Hikmet racconta sono attinte dalla sua biografia. Sua è la voce del narratore, un uomo morso da un cane rabbioso che attende la fine del periodo di incubazione isolato in una capanna dell’Anatolia lasciandosi andare alle intermittenze della memoria e del cuore. Suo è il “materiale di vita” che si accumula nelle pagine, gli squarci sull’infanzia, i momenti di attivismo politico, le sofferenze dell’esilio. Suo l’incancellabile ricordo di un’amatissima donna, Anushka, sfuggente e contesa.

L’AUTORE Nazim Hikmet, poeta, drammaturgo, saggista e romanziere, acclamato come il primo poeta turco, nacque nel 1902 in una famiglia di Istanbul, dove visse l’infanzia e l’adolescenza, e morì a Mosca nel 1963. Definito di volta in volta “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico”, ebbe una vita avventurosa, segnata da ripetuti arresti per le sue convinzioni politiche, e spesso trascorsa in esilio. Le sue poesie sono state tradotte in più di cinquanta Paesi e sono ancora oggi un’opera che attraversa le generazioni conquistando sempre nuovi lettori.

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