VANDALI
di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
“C’è qualcosa d’immorale nel non voler soffrire per la perdita della bellezza, per la Patria rotolante verso chi sa quale sordido inferno...”
Guido Ceronetti
Dal degrado di Pompei e delle altre aree archeologiche al diluvio di cemento abusivo, dal traffi co di tesori rubati alla crisi dei musei. Perché il Paese con più siti Unesco “patrimonio dell’umanità” sta distruggendo la sua unica ricchezza: l’arte, la cultura, il paesaggio?
La serrata denuncia di uno scempio. E di una politica troppo concentrata su se stessa per occuparsene. Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per 11 anni dalle impalcature solo perché nessuno le smonta. La meravigliosa campagna veneta di Palladio e del Giorgione “intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata”, come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l’ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino “pompeiano” da 55 euro l’una e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L’inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell’acqua perché la pompa non funziona. La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono 11 milioni di italiani.
Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, sono sotto attacco. Un incubo culturale, un’angoscia economica. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta.
Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. I suoi riti. Le sue risse. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l’intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni. E con le doppie pensioni da parlamentare e deputato regionale c’è chi prende 10 volte lo stipendio di un archeologo…
GLI AUTORI
Sergio Rizzo è inviato ed editorialista del “Corriere della Sera”. È autore con Franco Bechis di In nome della rosa. La storia della casa editrice Mondadori (1992) e, con Bruno Tabacci, di Intervista su politica e affari (2007). Da Rizzoli ha pubblicato Rapaci (2009) e La Cricca (2010). Con Gian Antonio Stella ha pubblicato La Casta (2007) e La Deriva (2008).
Gian Antonio Stella (Asolo 1953) è inviato ed editorialista del “Corriere della Sera”. Da Rizzoli ha pubblicato L’orda (2002), Odissee (2004), Avanti popolo (2006) e con Sergio Rizzo i bestseller La casta (2007) e La deriva (2008). Tra le opere narrative, Il maestro magro (2005), La bambina, il pugile, il canguro (2007) e Carmine Pascià (2008).
Nessun commento:
Posta un commento