venerdì 1 aprile 2011

“Laico non vuole dire “antireligioso”, ma autonomo.








"VESCOVO E LAICO?”
di Mons. Luigi Bettazzi

“Laico non vuole dire “antireligioso”, ma autonomo. Richiama quell’aspetto umano presente in ciascuno in forza della propria ragione, che può essere anche ispirata dalla Rivelazione. È stato questo il cammino dell’Occidente ispirato dalla Rivelazione ebraico-cristiana. Poi, a partire dall’Illuminismo, si è tentati di renderlo autonomo dai rappresentanti delle Rivelazioni. Laico, allora, va inteso nel senso di pienamente umano”.
Il Concilio Vaticano II ha promulgato la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (intitolata Gaudium et spes). In essa si presentano i grandi valori umani (della persona, della famiglia, dell’economia, della pace internazionale): valori “laici” che, si dice ai cristiani, vanno vissuti illuminati dalla propria fede. Come la fede sollecita la carità cristiana, così si apre alla “carità laica”: è in questo senso che un cristiano (e un vescovo), partecipe di un mondo religioso che si appella al soprannaturale, vive da laico quando si muove nell’ambito naturale. Non rinuncia all’aspetto soprannaturale, né lo ridimensiona, ma lo vede con gli occhi di chi prescinde dal soprannaturale, per poter interloquire con ogni essere umano, di qualsiasi religione o cultura.

L'AUTORE Mons. Luigi Bettazzi, già vescovo di Ivrea, è uno dei più noti vescovi dell'episcopato italiano, per la progettualità pastorale e per il suo rapporto franco con la gioventù.
Lo dimostrano i suoi scritti: Riconciliazione fraterna; Ateo a diciott'anni; Il Cristiano e la pace.
È stato membro e fondatore, nonché tra i più attivi dirigenti di Pax Christi associazione intrernazionale cattolica a scopi umanitari che si prefigge la promozione della pace e della lotta all?emarginazione sociale in tutto il mondo. Luigi Bettazzi, monsignore, si è laureato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e poi in Filosofia presso l'Università degli Studi 'Alma Mater' di Bologna. Qui ha insegnato presso il Pontificio Seminario Regionale. Impegnato nei movimenti giovanili, venne nominato Assistente diocesano e Vice Assistente Nazionale degli Universitari Cattolici della F.U.C.I.. Assunse la funzione di Vicario Generale del Cardinale Lercaro di Bologna e fu ordinato Vescovo Ausiliario nel 1963. Ha partecipato a 3 sessioni del Concilio Vaticano II. Le problematiche innovatrici del Concilio, di cui è e sarà tenace sostenitore, diventano centrali in tutta la sua successiva opera pastorale. Alla fine del Concilio (1966) viene assegnato alla diocesi di Ivrea. E' stato presidente dell'associazione vattolica pacifista Pax Christi. Ha sempre coniugato la riflessione religiosa e teologale con l'impegno sociale."

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