Posologia e precauzioni per l’uso dei social network
“Twitter permette un uso professionale e un uso personale, ma personalizza i professionisti e rende professionali le persone. Il rischio è la dipendenza, che porta alcuni a raccontare la propria giornata in ogni minimo dettaglio: ma poiché non tutti sono Joyce, gli effetti sono talvolta sconcertanti” Beppe Severgnini
I social network sono ormai il nuovo ansiolitico nazionale. Con ironia e una scrittura brillante, Massimo Sideri spiega come preservare il proprio io di fronte al confromismo della rivoluzione digitale.
Twitter, Facebook e Google+ hanno conquistato un ruolo importante nelle nostre vite e grazie a tablet e smartphone ci seguono ovunque. Ma esistono una posologia ideale da seguire, delle indicazioni terapeutiche e, proprio come per i farmaci, delle precauzioni d’uso? Come combattere il rischio di dipendenza? Cosa fare di fronte alla comparsa dei primi segni di una crisi da defollowing su Twitter o davanti a una sindrome da ipertrofia sociale sullo stimolatore sessuale Facebook? Proprio come gli antibiotici, se prese con precauzione, le tecnologie hanno un effetto rivoluzionario sulla vita dell’uomo: googlare alla ricerca del nome da dare al proprio figlio, poter ascoltare tutta la musica del mondo in streaming per soli 9,99 euro al mese (il costo di un unico cd) o poter dire la propria sul flusso continuo e informe dei social network sono ormai diritti inalienabili. E chi vi abdica rischia di perdere la cittadinanza dell’era post-tecnologica.
“Twitter permette un uso professionale e un uso personale, ma personalizza i professionisti e rende professionali le persone. Il rischio è la dipendenza, che porta alcuni a raccontare la propria giornata in ogni minimo dettaglio: ma poiché non tutti sono Joyce, gli effetti sono talvolta sconcertanti” Beppe Severgnini
I social network sono ormai il nuovo ansiolitico nazionale. Con ironia e una scrittura brillante, Massimo Sideri spiega come preservare il proprio io di fronte al confromismo della rivoluzione digitale.
Twitter, Facebook e Google+ hanno conquistato un ruolo importante nelle nostre vite e grazie a tablet e smartphone ci seguono ovunque. Ma esistono una posologia ideale da seguire, delle indicazioni terapeutiche e, proprio come per i farmaci, delle precauzioni d’uso? Come combattere il rischio di dipendenza? Cosa fare di fronte alla comparsa dei primi segni di una crisi da defollowing su Twitter o davanti a una sindrome da ipertrofia sociale sullo stimolatore sessuale Facebook? Proprio come gli antibiotici, se prese con precauzione, le tecnologie hanno un effetto rivoluzionario sulla vita dell’uomo: googlare alla ricerca del nome da dare al proprio figlio, poter ascoltare tutta la musica del mondo in streaming per soli 9,99 euro al mese (il costo di un unico cd) o poter dire la propria sul flusso continuo e informe dei social network sono ormai diritti inalienabili. E chi vi abdica rischia di perdere la cittadinanza dell’era post-tecnologica.
L’AUTORE Massimo Sideri dal 2000 è giornalista economico e commentatore del “Corriere della Sera”, dove si occupa di innovazione, tecnologia, criminalità informatica e inchieste su crac e dissesti finanziari. Ha scritto per “Sette”, “Io Donna”, “Style” e ha una rubrica fissa sul “Corriere” in cui affronta i temi del lavoro. Nel 2010 per i suoi articoli sul mondo delle start up ha vinto il premio della Provincia di Milano “Mifaccioimpresa”. Tra i suoi ultimi libri: Banda Stretta (con Francescio Caio, Rizzoli, 2011), e, come co-autore, i due instant book del “Corriere” su Steve Jobs: Stay Hungry, Stay Foolish (Rcs, 2011) e Steve Jobs, un anno dopo (Rcs, 2011). Insieme a Simona Scelsa ha scritto il thriller sul giornalismo Free Press (Baldini Castoldi Dalai, 2010
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