Per i Beatles scrivere canzoni era qualcosa che poteva accadere ovunque e in qualunque momento. Una canzone vedeva la luce sotto forma di scarabocchio sul verso di una busta, su un tovagliolo, o sulla carta intestata di un hotel: John, Paul, George – la componente creativa dei Beatles – affidavano i testi delle canzoni che componevano (ben 182 titoli, secondo il rigoroso criterio proposto in queste pagine) al primo pezzo di carta che trovavano. Questi documenti sono oggi sparsi in tutto il globo, proprietà di musei, università, collezionisti e amici dei quattro: documenti a cui loro per primi non davano alcun valore, che regalavano a chiunque ne faceva richiesta, e che oggi rappresentano una fortuna. Conservati in cassaforte da collezionisti gelosi del loro anonimato, custoditi nelle biblioteche, o addirittura esposti insieme a manoscritti illustri, quali la Magna Charta, le pagine di Shakespeare e gli spartiti di Beethoven, mai prima d’ora si era tentato di rintracciarne e pubblicarne le versioni originali, che in molti casi risultano ancora ignote al pubblico. Ma oltre al valore commerciale, i testi delle canzoni dei Beatles – da quelle gioiose e irriverenti, fitte di nonsense e calembour, a quelle più ispirate e impreziosite da indimenticabili rime d’amore – hanno un valore poetico forse non ancora compiutamente apprezzato. Questo, almeno, è il giudizio di Hunter Davies, amico personale dei Fab Four e autore dell’unica biografia autorizzata del gruppo, che racconta la genesi di ogni singolo pezzo ripercorrendo in ordine cronologico l’uscita di tutti i 45 giri e dei tredici album. Da una paziente ricerca dei testi autografi, o loro frammenti, tra collezionisti, case d’asta, biblioteche, nasce una nuova, esaustiva lettura della carriera beatlesiana- o meglio dei formidabili sette anni che vanno da Please, please me e Love me do (1963) al canto del cigno di Abbey Road (1969) – affettuosamente narrata attraverso la miniera, davvero inesauribile, della loro musica e dei loro testi. Dall’analisi della grafia, dei ripensamenti, dei significati nascosti, e persino degli errori di ortografia, emergono le ragioni profonde del loro successo epocale, le differenti personalità di John, Paul, George e Ringo, l’affiatamento e le gelosie, i retroscena familiari, le amicizie e gli amori, le reazioni di fronte a piccoli e grandi eventi di una straordinaria avventura, esaminata qui in ogni dettaglio, eppure sempre misteriosamente incredibile.
AUTORE Hunter Davies ha scritto più di quaranta volumi tra romanzi, racconti per bambini, libri di viaggi, sport e storia del costume. È autore di numerose biografie, tra cui quelle di Wordsworth, Cristoforo Colombo, R.L. Stevenson, Beatrix Potter, e dell’unica biografia autorizzata dei Beatles. Come giornalista ha lavorato per molti anni al «Sunday Times», al «Punch» e al «Guardian». Tiene attualmente una rubrica di calcio sul «New Statesman» e una
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