un ritratto folgorante dell’uomo che sta rivoluzionando l’Italia, il vero erede del Cavaliere CHE FU.
“Abbiamo smentito gufi e rosiconi, sono felice, andiamo avanti come treni.” Come un abile delfino del Cavaliere, Renzi sta trasformando la lingua e la politica di un’Italia che fatica a tenergli il passo. E, com’era prevedibile, il catalogo dei suoi avversari inizia ad assomigliare in modo impressionante a quello di Berlusconi: i poteri forti e i salotti buoni, Confindustria e i sindacati, l’Europa e i “manettari”. “Stessi nemici, in contesti diversi, e in contesti diversi forse gli stessi errori”, per questo Renzi ha già metà del piede nella tagliola. Che in Italia non tarda mai a scattare. “Volete che un vecchio e intemerato berlusconiano pop, come me, non si innamori del boy scout della provvidenza?” Quella del royal baby è una provocazione all’establishment nostrano, che Giuliano Ferrara, col suo stile inimitabile, accetta e porta fino in fondo: perché Renzi non ha rottamato solo la classe dirigente del Pd, ma almeno un paio di generazioni che hanno combattuto le loro battaglie e hanno, con alcuni onori e qualche disonore, perduto. Allora è arrivato il momento di cedergli il passo e, con dignità, abdicare: “Largo ai giovani e bando ai tromboni: non avrei mai pensato che potesse essere questo un programma civile, invece lo è”.
AUTORE Giuliano Ferrara (Roma, 7 gennaio 1952) è un giornalista, conduttore televisivo e politico italiano; già comunista e poi socialista, completò la sua parabola politica negli anni novanta come fiancheggiatore di Silvio Berlusconi e del centro-destra e proponendosi come intellettuale di riferimento del teoconservatorismo italiano. Fu europarlamentare del PSI (1989-94) e poi ministro per i rapporti con il Parlamento del primo Governo Berlusconi (1994-95). È fondatore (1996) e direttore del quotidiano Il Foglio nonché editorialista del Giornale.
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