mercoledì 31 agosto 2011

La storia esemplare di un eroe civile

presto su:




IL SINDACO PESCATORE
Vassallo Dario

La storia esemplare di un eroe civile, moderno e meridionale, capace di farsi interprete del riscatto del Sud Italia.

Il 6 settembre del 2010 Angelo Vassallo fu ucciso con 9 colpi di pistola mentre rientrava a casa con la sua automobile. I colpevoli dell’omicidio non sono ancora stati individuati, ma nessuno ha dubbi sulle ragioni che hanno spinto gli assassini a sparare: Angelo Vassallo era il sindaco della legalità, del rispetto dell’ambiente e delle persone. La sua azione politica è stata uno “scandalo” in quella parte d’Italia, la provincia di Salerno, storicamente martoriata dalla malavita e della corruzione. Grazie al suo impegno in poco tempo il Comune di Pollica ha conquistato, fra le altre cose, la Goletta Verde di Legambiente e il riconoscimento di Citta Slow da parte di Slow food. Il sindaco pescatore racconta la storia esemplare di un uomo capace di fare il bene, di pensare per gli altri, di alzare lo sguardo verso quell’orizzonte limpido che aveva imparato a guardare durante le albe al lavoro sul suo peschereccio. Un uomo che era già un eroe prima che qualcuno lo ammazzasse.

L’AUTORE Dario Vassallo, medico, residente a Roma, è il fratello del sindaco ucciso.

giovedì 11 agosto 2011

C'è chi ha una pensione da 90.000 euro al mese...


SANGUISUGHE
di Mario Giordano
C'è il pensionato Inps più ricco d'Italia: 90.000 euro al mese. C'è l'onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. C'è l'ex presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31.000 euro al mese. C'è l'ex presidente della Repubblica che, oltre al vitalizio, incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo svolto questa attività per soli 3 anni. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre al cittadino qualunque vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l'Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d'oro mantiene i suoi privilegi, anzi se ne riserva sempre di nuovi. Tutto perfettamente legale, s'intende, ma con la differenza non trascurabile che, in questo caso, la legge viene applicata con sorprendente rapidità, mentre ci sono centinaia di comuni cittadini che devono attendere anni per veder riconosciuti i loro diritti previdenziali. Dal dirigente della Banca d'Italia che va a riposo a 44 anni con 18.000 euro al mese al burocrate che, ancora nel 2009, va in pensione a 47 anni con 6000 euro netti (e l'incarico da assessore), dal commesso del Senato che prende 8000 euro al mese alla bidella pensionata a 29 anni, dal falso cieco che va a ritirare la pensione al volante della sua automobile alle presunte pensionate dell'agricoltura che giurano di aver passato anni a raccogliere «olive quadrate», Mario Giordano ci guida nel labirinto degli scandali, degli inganni e degli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e mette a rischio il loro futuro.
Da questo desolante panorama emerge un'indicazione chiara: visto che continuano a chiedere tagli alle pensioni, non si potrebbe cominciare da qualcuno di questi privilegi?

L'AUTORE (fonte Wikipedia) Mario Giordano (Alessandria, 19 giugno 1966) è un giornalista e scrittore italiano. La sua carriera inizia in un settimanale cattolico di Torino, per poi proseguire nel 1994 a L'Informazione e nel 1996 al quotidiano Il Giornale diretto da Vittorio Feltri.
Dopo varie apparizioni al Maurizio Costanzo Show in qualità di ospite, il debutto in televisione avviene in RAI nel 1997 con la trasmissione di Gad Lerner, Pinocchio dove veste i panni del Grillo Parlante. Dopo aver condotto su Raitre Dalle venti alle venti, è tornato a lavorare con Lerner alla seconda edizione di Pinocchio, in cui, armato di bicicletta, presenta cifre e scandali sui temi caldi d'attualità. Dopo una breve parentesi al Tg1 diretto da Gad Lerner, dal quale si dimetterà contestualmente alle dimissioni del direttore, torna a Il Giornale fino al dicembre del 2000. Dal 4 aprile del 2000 fino alla fine di settembre del 2007 è stato direttore di Studio Aperto, spazio televisivo che negli anni ha contribuito a fargli acquisire una certa notorietà. Giordano ha anche diretto altre due trasmissioni televisive sulle reti Mediaset, Lucignolo e l'Alieno. Il 10 ottobre 2007 lascia il telegiornale Studio Aperto per dirigere Il Giornale, con il quale continuava a collaborare in veste di editorialista, in sostituzione di Maurizio Belpietro, passato alla guida del settimanale Panorama. L'insediamento nel quotidiano di via Negri avviene l'11 ottobre 2007. È coinvolto in un caso politico per una nota di redazione apparsa su Il Giornale del 30 aprile 2009, "Lambertow premiato dai giapponesi", nella quale ci si riferisce al popolo giapponese come "musi gialli", suscitando una richiesta di scuse ufficiali da parte del ministro e vice capo missione giapponese, Shinsuke Shimizu. Il 20 agosto 2009 lascia la direzione de "Il Giornale" per riapprodare a Mediaset come direttore delle Nuove Iniziative News e, dal 1º settembre 2009, torna direttore di Studio Aperto, il tg di Italia 1. Il 1º marzo 2010 lascia nuovamente Studio Aperto, che passa sotto la direzione di Giovanni Toti (già condirettore di Studio Aperto), e viene promosso a direttore di NewsMediaset, testata d'informazione del gruppo di Cologno Monzese. Il 29 dicembre 2010 torna a collaborare con Il Giornale, in veste di editorialista.

mercoledì 10 agosto 2011

Il progetto Apollo 40 anni dopo







DALLA TERRA ALLA LUNA
di Umberto Guidoni

“Sugli schermi delle televisioni di tutto il mondo, due uomini saltellano goffamente come in una strana danza. L’intero pianeta sembra quasi trattenere il respiro mentre milioni di uomini e donne guardano quelle immagini in bianco nero che arrivano dalle profondità dello spazio.” È il 20 luglio del 1969: alle 15:17 ora di Houston, due astronauti americani, Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono appena allunati. Sono passati oltre 40 anni dal primo sbarco sulla Luna, un evento ormai entrato nei libri di storia. Umberto Guidoni, il primo europeo a mettere piede sulla stazione spaziale internazionale, racconta alle nuove generazioni - che hanno solo sentito parlare di quell’impresa e l’hanno vista solo in immagini di repertorio - il ricordo indelebile della “notte della Luna”, che ha segnato la storia della conquista della spazio. Avventurarsi oltre la Terra, ci dice Guidoni, ci aiuta a conoscere meglio noi stessi e ad amare e rispettare il nostro pianeta, per il momento unica “oasi abitabile” nell’universo.

L'AUTORE Umberto Guidoni (1954-) astronauta ed astrofisico, ha partecipato a due missioni NASA a bordo dello Space Shuttle. Dopo la laurea e il dottorato in fisica all’Università La Sapienza di Roma, nel 1978, ottenendo una borsa di studio presso il Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare (CNEN), di Frascati. Ha lavorato per l'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) di Frascati, un laboratorio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Ha collaborato allo studio e alla progettazione del Tethered Satellite System (TSS) e nel 1989 diventa responsabile per i test scientifici del Satellite Tethered. Nel 1990 viene selezionato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dalla NASA come candidato Specialista di carico utile per la prima missione del Satellite Tethered. Dopo l’addestramento a Houston, presso il Centro Astronauti del Johnson Space Center, è entrato a far parte del gruppo di scienziati che coordina, da terra, le operazioni scientifiche del Satellite Tethered a bordo della navetta Atlantis. Nel 1994 è stato scelto come Specialista di carico utile della missione STS-75 e dopo un addestramento di oltre un anno, ha effettuo il suo primo volo nello spazio a bordo della navetta Columbia, con compiti di controllo degli esperimenti elettrodinamici del Satellite Tethered che hanno dimostrato, per la prima volta, la possibilità di generare potenza elettrica dallo spazio.

Serena Dandini, chi pianta un giardino semina la felicità.







DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE
di Serena Dandini


Cos’hanno in comune la regina Maria Antonietta, Vandana Shiva, Peter Sellers, Fabrizio De André, Virginia Woolf e George Harrison? La risposta è nel libro che avete tra le mani: il racconto di una passione che si intreccia, inestricabile come un gelsomino rampicante, con amori letterari, pittorici e cinematografici, ricordi di viaggi, aneddoti di vita giardiniera e riflessioni sulle sfide e le frontiere della felicità sostenibile. Serena Dandini ci conduce in una passeggiata sentimentale alla ricerca della bellezza che potrà salvarci, con un libro dedicato “a chi voleva cambiare il mondo e invece dopo un po’ si è accorto che è stato il mondo a cambiargli i connotati”. Viaggiando tra parchi incantati e vivai sconosciuti, imbarcandoci sulle navi di cacciatori di piante d’altri tempi, sbirciando gli amori romantici per un raffinato musicista o per un carico di concime, scopriamo insieme con lei che non è mai troppo tardi per mettere dei fiori nei nostri cannoni e bombardare almeno il perimetro del balconcino di casa.
Perché, come recita un antico proverbio cinese, chi pianta un giardino semina la felicità.

L'AUTORE Serena Dandini dopo aver ideato e presentato programmi come La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show e L’ottavo nano, dal 2004 conduce su RaiTre il talk show Parla con me. Questo è il suo esordio letterario.

lunedì 8 agosto 2011

Com'erano gli italiani quando erano ancora "brava gente"...

Copertina: EUR 17,50





FEDELI A SAN SIRO
di Tiziano Marelli e Claudio Sanfilippo

Un interista e un milanista a confronto raccontano la storia sociale della grande Milano degli anno ’60 e ’70. Due vicini di casa si conoscono sulla rampa delle scale e diventano amici, ma rimangono per sempre divisi dalla differente fede calcistica. Il calcio è anche il pretesto per raccontare una vita intera: dall’infanzia trascorsa in due diversi quartieri periferici della Milano pre e post ’68, all’apoteosi del Mundial di Spagna vissuto insieme e capace di cementare la conoscenza ma anche di amplificare le differenze marcate dai colori sociali delle loro squadre del cuore, fino all’attualità che ha portato i due amici a essere solo apparentemente lontani. Quarant’anni di vita sempre accompagnati, nel bene e nel male, dall’ incrollabile fede per le due squadre milanesi. Il milanista cantautore e l’interista giornalista lasciano emergere, attraverso le loro memorie, un piccolo affresco di una città che ha smarrito con troppa rapidità quei fondali che l’hanno resa umana, grande e affascinante.

GLI AUTORI

Tiziano Marelli (Milano, 1955) è giornalista professionista da vent’anni. Oltre a essere collaboratore del mensile “L’Europeo” è esperto in comunicazione e consulente della comunicazione. È interista purosangue dalla nascita.

Claudio Sanfilippo (Milano, 1960), milanista, scrive canzoni che sono state cantate – tra gli altri – da Mina, Eugenio Finardi, Pierangelo Bertoli, Cristiano De André, Carlo Marrale. Ha pubblicato cinque dischi. Il primo nel 1995, intitolato “Stile Libero”, sì è aggiudicato la Targa Tenco 1996 quale “migliore opera prima”.

E' l’imperfezione a dominare il mondo.

presto su





IL NEO DEL CREATORE
di Marcelo Gleiser

“La perfezione e l’imperfezione sono in realtà soltanto modi del pensare.”
— Baruch Spinoza
CONTRO IL RAZIONALISMO TOTALITARIO DELLA SCIENZA, UN’AVVENTURA TRA BIOLOGIA, FISICA E ASTRONOMIA ALLA RICERCA DELLA CHIAVE DELL’UNIVERSO: LA SUA IMPERFEZIONE.
“Una tesi autorevole e coraggiosa.”
— Roald Hoffmann, Nobel per la chimica
BELLEZZA, SIMMETRIA, PERFEZIONE:
da sempre questi concetti hanno guidato l’uomo nella sua ricerca di una spiegazione ultima della realtà e dell’universo. I più grandi filosofi e scienziati, da Platone a Einstein, hanno inseguito con fede incrollabile l’idea che debba esistere un principio unificatore per connettere tutti i fenomeni in un quadro organico. Ma quali sono i presupposti e i fondamenti di questo monoteismo della ragione?
Nessuno, secondo Marcelo Gleiser, fisico e cosmologo che si è formato proprio sulla teoria delle stringhe, la moderna incarnazione scientifica del mito di un’unitarietà compiuta ed eterna. Nel corso della sua carriera, Gleiser ha maturato una visione opposta: è l’imperfezione a dominare il mondo, ma non per questo la sua bellezza viene meno; anzi, appare ancora più abbagliante. Nei primi istanti del Big Bang fu un’asimmetria a rendere possibile il dominio della materia sull’antimateria; nell’universo che si è evoluto grazie allo squilibrio primordiale è la casualità il motore che crea ogni struttura nuova e complessa, dalle molecole organiche alla vita.
In questo saggio illuminante, Gleiser ripercorre le forme che la Teoria del Tutto ha assunto nel tempo e dimostra con chiarezza cristallina perché le scoperte più recenti nel campo dell’astronomia, della fisica e della biologia vanno in tutt’altra direzione. La scienza, sostiene, deve abbandonare questa aspirazione totalitaria che vuole restringere la molteplicità del reale in un’ipotetica verità ultima e orientarsi più umilmente su una ricerca in continuo divenire che riconosce la natura propria del cosmo: l’apoteosi di una diversità irriducibile, testardamente refrattaria a ogni tentativo di semplificazione.

L'AUTORE Marcelo Gleiser (Rio de Janeiro 1959) insegna fisica e astronomia negli Stati Uniti, al Dartmouth College. Oltre alla ricca produzione scientifica, ha pubblicato due testi divulgativi di grande successo: The Dancing Universe (1997) e The Prophet and the Astronomer (2002), mai tradotti in italiano.

giovedì 4 agosto 2011

La guida ai primi 12 mesi di un bambino








IL GRANDE LIBRO ITALIANO DEL BAMBINO
di Laura de Laurentiis

Dal “Bambin Gesù” al “Gemelli” di Roma, dal “Gaslini” di Genova all’Università di Padova, dal Policlinico di Milano all’Istituto Superiore di Sanità: le voci più autorevoli della medicina italiana vi guideranno durante i primi dodici mesi di vita del vostro bambino.
Cosa troverete in questo volume:
• Gli aspetti pratici della cura del neonato. Allattamento, sonno, svezzamento, pianto e cambio del pannolino. • I traguardi del primo anno. Le tappe della crescita e lo sviluppo del movimento, del linguaggio, della socialità. • Vaccinazioni e gestione dei piccoli problemi di salute. Le linee guida del Ministero della Salute e le indicazioni da seguire quando il bebè è ammalato. • Gemelli e nati prematuri. Le cure e le attenzioni speciali per i neonati con esigenze particolari. • Risponde lo specialista. I consigli dei medici italiani più autorevoli su tutti gli aspetti dello sviluppo del bambino, affrontati in modo semplice, chiaro ed esauriente.

L'AUTRICE Laura de Laurentiis, giornalista esperta di salute e psicologia, è autrice della Grande enciclopedia del bambino. Volume II, E adesso… gioco, E adesso… nanna (Sfera Editore) e di numerosi manuali dedicati al benessere, alla cura del bambino e ai rapporti di coppia. Cura la rubrica “Scuola dei genitori” sul sito www.quimamme.it.

Berlusconi visto da chi lo conosceva bene.








VE LO AVEVO DETTO
di Indro Montanelli

“Ora che la voce di Indro torna a essere ascoltata è ormai troppo tardi. Tutto quello che poteva accadere è già accaduto.” — Massimo Fini Il più arguto, feroce e lungimirante atto d’accusa contro il berlusconismo. Un ritratto impietoso e preveggente dell’italia dei nostri giorni. A questo punto non avevo più scelta. O rassegnarmi a diventare il megafono di Berlusconi. O andarmene. Me ne vado.” Questo scriveva Indro Montanelli nel suo ultimo articolo per “il Giornale”. Così, nel gennaio 1994, l’uomo che vent’anni prima aveva fondato quella testata lasciò la poltrona da direttore per imbarcarsi nella sua ultima grande battaglia: quella contro una destra nella quale non si riconosceva e che, a suo parere, era il nemico numero uno di chiunque avesse a cuore la libertà d’espressione. Questo libro raccoglie per la prima volta in modo organico gli interventi più accesi degli ultimi anni d’attività di Montanelli: editoriali, risposte ai lettori e articoli sferzanti che oggi suonano come una profezia della cronaca dei nostri giorni. Basta leggere cosa scriveva nel 1998, quando, preoccupato che il caso Berlusconi paralizzasse il Paese, proponeva un referendum con questa formula: “Volete voi l’abrogazione dei reati in base ai quali è stato condannato l’on. Silvio Berlusconi?” perché tutti ne intendessero subito il signifi cato. O ancora quando metteva impietosamente alla berlina i difetti del Cavaliere: bugiardo congenito, con un’innata tendenza al vittimismo, circondato da un drappello di parassiti servili, eccessivo, ignorante, volgare. La metastasi del berlusconismo oggi è più evidente di allora e, anche se Indro non c’è più da dieci anni, questo suo lungimirante atto d’accusa delinea il ritratto impietoso dell’Italia dei nostri giorni, un Paese che Montanelli non ha fatto in tempo a vedere, ma che si era perfettamente immaginato.

L'AUTORE Indro Montanelli è stato il più grande giornalista italiano del Novecento: inviato speciale del “Corriere della Sera”, fondatore del “Giornale nuovo” nel 1974 e della “Voce” nel 1994, è tornato nel 1995 al “Corriere” come editorialista. Ha scritto un centinaio di libri. Tra gli ultimi volumi pubblicati da Rizzoli ricordiamo Morire in piedi e La sublime pazzia della rivolta nel 2006, L’impero bonsai nel 2007, I conti con me stesso nel 2009 e XX Battaglione eritreo nel 2010.

mercoledì 3 agosto 2011

Cinema e TV. Anche l'illusione è crollata...







L' ILLUSIONE DIFFICILE.
CINEMA E SERIE TV NELL'ETÀ DELLA DISILLUSIONE
di Federico di Chio


Illusione è vedere un mondo al posto delle semplici immagini sullo schermo: sentirsi dentro di esso, partecipare a ciò che vi accade, condividere prospettive ed emozioni con i soggetti che vi abitano, in una condizione intermedia tra abbandono e presenza di sé, adesione e consapevolezza. Illusione è vivere un’esperienza, dunque: vicaria, proiettiva, immaginaria; e tuttavia reale, diretta, personale, al punto che da essa traiamo non solo piacere, ma anche risorse simboliche importanti per la costruzione della nostra identità. Da oltre ottant’anni questa esperienza è il cuore dello spettacolo moderno: attraversando gran parte della produzione cinematografica e televisiva, essa si è progressivamente rinnovata nelle forme, adattandosi allo spirito dei tempi; ma ha conservato la propria natura e ha mantenuto un’assoluta centralità nelle pratiche della produzione culturale e nelle diete mediali degli spettatori. Il volume, seguendo l’evoluzione dell’illusione dal cinema classico americano fino alle serie tv contemporanee, analizza le strategie testuali e le forme di fruizione che la caratterizzano, con le persistenze, ma anche le più significative mutazioni. Inoltre, si interroga sul ruolo che l’illusione può avere oggi, a fronte delle trasformazioni apportate dalle tecnologie e dai media digitali e, più in generale, in ragione dei cambiamenti culturali introdotti dalla mentalità postmoderna.
Il percorso, che si snoda tra riflessione teorica, analisi di testi ed esperienza professionale, è arricchito da preziosi contributi di Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Ettore Scola e Giuseppe Tornatore.

L'AUTORE Federico di Chio lavora nel mondo dei media audiovisivi, di cui è anche appassionato studioso. È stato Direttore Marketing di RTI-Mediaset e Amministratore Delegato di Medusa Film. Attualmente è ViceDirettore della Business Unit PayTV di Mediaset. Insegna Strategie e funzioni della comunicazione audiovisiva presso l’Università Cattolica di Milano. Con Francesco Casetti ha scritto Analisi del film (Bompiani, 1990) e Analisi della televisione (Bompiani, 1997); con Gian Paolo Parenti, Manuale del telespettatore (Bompiani, 2003). Ha inoltre curato il numero monografico di “Link - Idee per la televisione” dal titolo Mediamorfosi. Le trasformazioni della tv digitale raccontate dai protagonisti (RTI, 2006).

martedì 2 agosto 2011

Mai tante crisi tutte insieme...








PREPARIAMOCI
A VIVERE IN UN MONDO CON MENO RISORSE
di Luca Mercalli

"VOGLIO AZIONI CONCRETE. NON SERVE ESSERE CONVINTI DI MUOVERSI NELLA DIREZIONE GIUSTA, NÉ DESIDERARE CIÒ CHE È GIUSTO. QUEL CHE CONTA È FARE CIÒ CHE È GIUSTO."
Reinhold Messner, 2011

"MI INTERESSA MOLTO IL FUTURO: È LÌ CHE PASSERÒ IL RESTO DELLA MIA VITA."
Groucho Marx

Mai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop a dibattiti tra politici disinformati o in conflitto d'interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare.
L'autore racconta il suo percorso verso la resilienza, ovvero la capacità di affrontare serenamente un futuro più incerto, e indica il PROGRAMMA POLITICO che voterebbe. Il cambiamento deve partire dalle nostre case (più coibentate), dalle nostre abitudini, più sane e economiche (dal consumo d'acqua, ai trasporti, dai rifiuti alle energie rinnovabili, dall'orto all'impegno civile). Oggi non possiamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono.

L'AUTORE Luca Mercalli, torinese, presiede la Società meteorologica italiana e dirige la rivista "Nimbus". Ospite fisso della trasmissione Rai3 "Che tempo che fa", cura per "La Stampa" la rubrica di meteorologia e clima. Tra i suoi ultimi libri: FILOSOFIA DELLE NUVOLE (Rizzoli 2008), CHE TEMPO CHE FARÀ (Rizzoli 2009), VIAGGI NEL TEMPO CHE FA (Einaudi 2010).

lunedì 1 agosto 2011

La vera storia, non chiacchiere e fiction...








IL CAPO DEI CAPI
di Attilio Bolzoni e Giuseppe D’Avanzo

La vera storia di Totò Riina, il boss di Cosa Nostra che per vent’anni ha tenuto in pugno la Sicilia e fatto tremare l’Italia.
Cresciuto nei campi di una Sicilia dimenticata, ossessionato dal potere, delitto dopo delitto e guerra dopo guerra ha conquistato Palermo. Così un rozzo e astuto contadino di Corleone è diventato il Capo dei capi. Con un piccolo esercito di sicari si è impadronito della mafia più potente del mondo eliminando, uno dopo l’altro, tutti i suoi nemici. E una volta raggiunta la cima della Cupola, è stato il momento dell’attacco allo Stato: bombe, stragi, attentati voluti da un uomo che ormai si credeva intoccabile e invincibile. Fino al 1992, fino alle uccisioni di Falcone e Borsellino. Poi la sua misteriosa cattura dopo quasi un quarto di secolo di latitanza, un evento ancora tutto da chiarire che coinvolge personaggi eccellenti e insospettabili. In carcere ormai da diciotto anni, Totò Riina ancora oggi resta il dittatore di Cosa Nostra. In questo libro, Attilio Bolzoni e Giuseppe D’Avanzo raccontano la sua inquietante epopea attraverso la testimonianza dei siciliani di Corleone.

GLI AUTORI Attilio Bolzoni e Giuseppe D’Avanzo sono scrittori e giornalisti di “Repubblica”. Uscito per la prima volta da Mondadori nel 1993, Il capo dei capi è riproposto in BUR in una nuova edizione arricchita.