Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio. Vittorio Sgarbi
AUTORE Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Per Bompiani ha pubblicato “Il bene e il bello” (2002), “Dell’anima” (2004), “Ragione e passione. Contro l’indifferenza” (2005), “Vedere le parole” (2006), “Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno)” (2008), “L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore” (2009), “Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri” (2010), “Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri” (2011), “Piene di grazia. I volti della donna nell’arte” (2011), “L’arte è contemporanea” (2012), “Nel nome del figlio” (2012) e “Il tesoro d’Italia. La lunga avventura dell’arte” (2013).
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