giovedì 28 maggio 2015

«LA POLITICA È DESIDERIO. FARE POLITICA NEL XXI SECOLO È CAPIRE LE CONDIZIONI DI SFRUTTAMENTO DELL’OPERAIO CINESE, LA NEGAZIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO DELLA STUDENTESSA SPAGNOLA, I PROBLEMI DI SALUBRITÀ NELLE FAVELAS DI RIO DI JANEIRO, LA PRECARIETÀ DEL RICERCATORE ITALIANO O LA RABBIA DEL GAY RUSSO. LA POLITICA È DESIDERARE DI ESSERE LA PARTE CHE CREA UN ALTRO MONDO». (redazione)

PODEMOS
La sinistra spagnola oltre la sinistra
di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena
Edizioni Alegre
euro: 10,20
È stata la sorpresa delle ultime elezioni europee in Spagna e i sondaggi la proiettano oltre il 25%, prima forza politica del paese. Una esplosione che ha visto i suoi iscritti online arrivare in pochi mesi quasi a 300 mila.
In Italia sono definiti “i grillini spagnoli”. Se le somiglianze sono innegabili, le differenze però sono di più. Podemos nasce dalla rivolta contro la “casta”, ma soprattutto dall’onda lunga del movimento degli indignados. Il suo gruppo dirigente proviene per formazione e cultura dal variegato mondo della sinistra radicale, e in Europa ha deciso di stare con il gruppo di Alexis Tsipras, di cui condividono il programma anti-austerity. Ma preferiscono presentarsi come “né di destra né di sinistra”, privilegiando la metafora del “basso contro l’alto”, del 99% contro l’1%. Nei circoli di Podemos non si trovano i poster di Che Guevara o del subcomandante Marcos ma solo manifesti viola, il colore della ribellione, con sopra un cerchio bianco a raffigurare il potere decisionale diffuso.
«Di “unire la sinistra” non me ne importa nulla», ripete spesso il leader del movimento Pablo Iglesias, «noi siamo per l’unità popolare». Di fronte alla sconfitta storica della sinistra, preferiscono ripartire da zero. In un intreccio ideologico che tiene insieme Antonio Gramsci e il teorico populista Ernesto Laclau, le forme più classiche e assembleari dei movimenti con la centralità della rete, l’idea della democrazia diretta con un leaderismo molto forte. Iglesias, “el coleta”, è un personaggio politico anomalo, con aspetti affascinanti e contraddizioni evidenti, e fa paura all’establishment finanziario. Un fenomeno che non mancherà di esercitare un forte impatto sul dibattito della sinistra ma anche sui destini dell’Unione europea.
«La politica è desiderio. Fare politica nel XXI secolo è capire le condizioni di sfruttamento dell’operaio cinese, la negazione del diritto allo studio della studentessa spagnola, i problemi di salubrità nelle favelas di Rio di Janeiro, la precarietà del ricercatore italiano o la rabbia del gay russo. La politica è desiderare di essere la parte che crea un altro mondo».
AUTORI
Matteo Pucciarelli, giornalista di Repubblica e collaboratore di Micromega, è autore dei libri Gli ultimi mohicani. Una storia di Democrazia proletaria (Alegre 2011), L’armata di Grillo. Radiografia del movimento Cinque stelle (Alegre 2012) e insieme a Giacomo Russo Spena di Tsipras chi? Il leader greco che vuole rifare l’Europa (Alegre 2014).
Giacomo Russo Spena, giornalista di Micromega, è stato redattore de il manifesto. Ha scritto con Daniele Nalbone Ripuliti. Postfascisti durante e dopo Berlusconi (Castelvecchi 2012) ed è autore con Matteo Pucciarelli di Tsipras chi? Il leader greco che vuole rifare l’Europa (Alegre 2014).

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.