venerdì 8 maggio 2015

VITALIZI, ORDINE DEL GOVERNO: “FACITE AMMUINA”. IL GOVERNO IN QUESTIONE NON È QUELLO DI FRANCESCHIELLO RE DELLE DUE SICILIE, MA DEL GOVERNO DI MATTEO I, E NON È UN ORDINE MARINARO MA PIÙ PROSAICAMENTE UNA SFANCULATA PENSIONISTICA. MI SPIEGO. È ARRIVATO IL SI DELLA CAMERA PER L’ABOLIZIONE DEI VITALIZI AI PARLAMENTARI. FACCIAMO UN PASSO INDIETRO PER FARNE POI DUE AVANTI ED ARRIVARE ALLE PENSIONI. IL VITALIZIO INSERITO NELLA COSTITUZIONE ALL’ARTICOLO 67 SIN DAL VARO DELLA STESSA NEL 1947, SERVIVA PER GARANTIRE UN TRATTAMENTO PENSIONISTICO A COLORO CHE NON DISPONEVANO DI RICCHEZZE PROPRIE E PER GARANTIRE LORO UN VITALIZIO DOPO IL MANDATO POLITICO DANDO PER SCONTATO CHE IL PARLAMENTARE SI DOVESSE OCCUPARE SOLO DEL SUO MANDATO E NON POTEVA QUINDI SVOLGERE ALTRA ATTIVITÀ. OGGI QUESTO PRESUPPOSTO SEMBRA OGGETTIVAMENTE FUORI LUOGO, GIACCHÉ CHI PASSA DAL PARLAMENTO NON SI IMPOVERISCE DI CERTO E ALLA SUA USCITA VIENE SUBISSATO DA MONTAGNE DI OFFERTE DI LAVORO. I VITALIZI CHE SONO PIÙ DI 15000 E PESANO PER 19 MILIARDI SUL BILANCIO DELLO STATO POSSONO ESSERE PARAGONATI AI TRATTAMENTI DI PENSIONE PER I LAVORATORI. ORA I VITALIZI NON SARANNO PER NULLA ABOLITI, COME SOSTIENE CHI GOVERNA, MA SARANNO ELIMINATI SOLO GLI ASSEGNI CONCESSI AI PARLAMENTARI CHE HANNO SUBITO CONDANNE SUPERIORI AI 2 ANNI. TOTALE UNA DECINA DI PERSONE. QUINDI IL MONTE COSTI DEI VITALIZI RIMANE INVARIATO. NELLO STESSO TEMPO LA CORTE COSTITUZIONALE HA DICHIARATO “INCOSTITUZIONALE” LA PARTE DELLA LEGGE FORNERO CHE RIDUCEVA A SCALARE LE PENSIONI DA LAVORO. ORA, CHI NON HA RICEVUTO GLI ADEGUAMENTI PUÒ FARE RICORSO E RIOTTENERE IL MANCATO INCASSO. GUARDA CASO, ANCHE QUESTO MONTE COSTI È PARI A 19 MILIARDI DI EURO. QUINDI, PER I PRIMI 19 MILIARDI SI FA AMMUINA DICENDO CHE SARANNO ABOLITI, MA IN PRATICA SONO STATI CONFERMATI. PER I SECONDI 19 MILIARDI, QUELLI CHE SPETTANO AI LAVORATORI, È ALLO STUDIO UN DECRETO URGENTE PER EVITARE CHE QUESTO ESBORSO DISTRUGGA IL BILANCIO DELLO STATO. LE CONCLUSIONI SONO LÌ, TRAETELE DA SOLI… massimo.demuro@iltrovalibri.it

SENZA PENSIONI
di Walter Passerini e Ignazio Marino
Chiarelettre Edizioni
ebook euro: 9,99
“SIAMO GIUNTI AL CAPOLINEA DI UNA SITUAZIONE CHE È IL PRODOTTO DELL’INCOSCIENZA E DELL’IRRESPONSABILITÀ. SIAMO ALLA VIGILIA DELLO SCOPPIO DELLA BOMBA PREVIDENZIALE E NESSUNO FA NIENTE.”
“SPESSO TRA IL PALAZZO E LA PIAZZA C’È UNA NEBBIA SÌ FOLTA.”
Francesco Guicciardini
La bomba previdenziale coinvolge lavoratori pubblici e privati, atipici e precari, liberi professionisti, artigiani e commercianti. I giovani (per esempio chi è nato nel 1980) naturalmente sono i più penalizzati, andranno infatti in pensione con il 50 per cento del loro ultimo salario. Una generazione di esclusi e sprecati che si vede offrire solo lavori temporanei e sottopagati con la prospettiva certa di una pensione minima. Il paradosso è enorme: sono loro, i 4 milioni di atipici e gli immigrati (insieme versano allo Stato italiano quasi 10 miliardi all’anno), cioè i più deboli, a sostenere le casse previdenziali (1,4 miliardi di attivo) e a pagare le pensioni di chi ha avuto un impiego sicuro e ben pagato. Tutto da rifare: prima che scoppi uno scontro generazionale e sociale, bisogna investire sui giovani facendoli entrare molto prima nel mercato del lavoro, ed eliminare le iniquità tra lavoratori dipendenti e le molte categorie di lavoratori autonomi che questo libro denuncia.
In appendice i calcoli sulle pensioni future categoria per categoria, a cura di Daniele Cirioli.
AUTORI
Walter Passerini, giornalista specializzato in economia, ha ideato e diretto “Corriere Lavoro”, settimanale del “Corriere della Sera”. Attualmente cura “Tuttolavoro”, inserto de “La Stampa” dedicato all’economia e al lavoro.
Ignazio Marino lavora presso la redazione di “Italia Oggi” e si è sempre occupato di previdenza.

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