venerdì 30 gennaio 2015

IL GIOVANE BOY SCOUT È RIUSCITO LA DOVE DUE GENERAZIONI DI LEADER POLITICI NON SI SONO NEMMENO AVVICINATI. HA MESSO BERLUSCONI IN CONDIZIONE DI NON NUOCERE, HA COSTRETTO L'OPPOSIZIONE INTERNA DEL SUO PARTITO A COMPATTARSI ATTORNO AL NOME DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, HA SCHIACCIATO ALFANO ED IL SUO MICRO PARTITO IN UNA POSIZIONE SENZA USCITA: LASCIARE IL GOVERNO E SPARIRE, RIENTRARE IN FORZA ITALIA E SPARIRE O SEMPLICEMENTE SPARIRE. VENDOLA COME SUO SOLITO HA DICHIARATO CHE LUI SIN DA BAMBINO ERA UN SOSTENITORE DI SERGIO MATTARELLA, E SI È ACCODATO. RESTA SOLO DA VALUTARE COSA SUCCEDERÀ NELLA NOTTE DEI LUNGHI COLTELLI, QUELLA CHE PORTERÀ ALLA VOTAZIONE DI SABATO MATTINA E LA CONSEGUENTE ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, INDICATO DA MATTEO IL BOY SCOUT. SE SARÀ COSÌ LO SCENARIO È QUELLO SOPRA, SE NON SARÀ COSÌ DUE SARANNO LE COSE, LA PRIMA MOSTRERÀ CHE C'È QUALCUNO CHE CE L'HA UN PO PIÙ LUNGO DEL PREMIER, E LA SECONDA CHE È MEGLIO CHE MATTEUCCIO COMINCI A RADUNARE IPOD, IPAD, IPHONE ED EFFETTI PERSONALI E SGOMBRARE L'APPARTAMENTO DI PALAZZO CHIGI. DIMENTICAVO, MATTARELLA CHI? MASSIMO DE MURO

MATTEO IL CONQUISTATORE
di Silvia Ognibene, Alberto Ferrarese
Giunti Editore
ebook euro: 6,99
Da giovane boy scout a sindaco di Firenze fino alla vittoria annunciata nelle primarie del 2013: l’irresistibilie ascesa politica di Matteo Renzi. Tra una settimana il sindaco di Firenze assumerà la guida del Partito democratico. Si accontenterà della nuova carica un leader ambizioso ed emergente come lui? Attraverso eventi e retroscena della “guerra” che Renzi ha scatenato contro il suo partito, il libro presenta la figura del leader emergente della politica italiana, la sua voglia di vincere, i suoi punti di forza e le sue debolezze. Svela gli aspetti inediti di un politico appassionato, che parla chiaro, senza fronzoli. Spiega la sua straordinaria abilità nell’uso delle nuove tecnologie per comunicare. Individua gli strumenti che metterà in atto per fare uscire il paese dalla crisi (lavoro, giovani, riforme istituzionali) raccogliendo il consenso di un elettorato tradizionalmente berlusconiano e anticipa le mosse che il “rottamatore” farà per non finire impallinato da un partito che ha sempre divorato i suoi leader. Della campagna elettorale in cui per la prima volta Renzi si presenta come il favorito, il libro analizza le parole d’ordine, le nuove modalità di comunicazione, le carismatiche capacità di un politico giovane capace di intercettare la voglia di cambiamento. Analizza i punti forti e qualificanti del programma di un leader che punta alla premiership ed è l’unico politico capace di imprimere una svolta nella stagnante scena politica italiana.
GLI AUTORI
Silvia Ognibene è nata a Firenze. Giornalista free lance, collabora con l’agenzia di stampa Reuters e con diverse testate nazionali, tra cui Altreconomis, Slow Food, Il manifesto.
Alberto Ferrarese, 38 anni, è giornalista dell’agenzia di stampa nazionale Asca. Sposato, con due figli e un cane, vive e lavora a Firenze. Laureato in Scienze politiche all’Università di Firenze con specializzazione in ambito sociologico, ha scritto anche per “Il Secolo XIX”, il “Corriere Fiorentino”, “l’Unità”, “Il Sole 24 ore”, “Il Tirreno”.

giovedì 29 gennaio 2015

SIAMO ARRIVATI AD UNO DEI MOMENTI PIÙ ALTI DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA: L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. LA COSA PIÙ DIVERTENTE È CHE I POLITICANTI CHE IMPAZZANO SU TV E GIORNALI FANNO DI TUTTO PER FAR SEMBRARE QUESTO EVENTO UN FATTO CHE CI RIGUARDA STRETTAMENTE, UN QUALCOSA CHE PUÒ CAMBIARE LA NOSTRA VITA DA LUNEDÌ PROSSIMO. STIAMO TRANQUILLI, NON CAMBIERÀ UNA BEATA PIPPA. L'ALTRA COSA SIMPATICA E CHE SI VUOL DARE AL RUOLO DI PRESIDENTE UNA VALENZA DI EQUIDISTANTE SUPERIORITÀ, E PER RAFFORZARE IL CONCETTO SI DEFINISCE QUESTO IL RUOLO DI ARBITRO. ARBITRO??? MA COME ARBITRO, COME SI FA A PENSARE A QUALCOSA DI EQUIDISTANTE E CHIAMARLO ARBITRO IN QUESTO MALEODORANTE PAESE? LA CATEGORIA DEI DIRETTORI DI GARA È LA PIÙ ODIATA DI TUTTE, È ADDIRITTURA MENO AMATA DEI VIOLENTATORI DI BAMBINI, DEI LADRI DI PENSIONI E DELLE PRESENTATRICI SCIACQUA PENTOLE E STRAPPALACRIME. E POI L'ARBITRO INDICATO SAREBBE MAGALLI CHE FATICA A CONTROLLARE PERSINO LE DISPUTE TRA LE SUE EX MOGLI? TANTO È TUTTO UN GIOCO, E COME SEMPRE SI ARBITRERANNO DA SOLI. VIVA LA REPUBBLICA. VIVA IL PRESIDENTE. ARBITRO CORNUTO. MASSIMO DE MURO

LE ARMATE DEL PRESIDENTE
La politica del Quirinale nell’Italia repubblicana
di Marco Gervasoni
Marsilio Editore
ebook euro: 11,99
«Questa non è una storia dei presidenti della repubblica. Non è neanche un libro sul capo dello Stato come interprete della Costituzione. È un saggio che racconta, da una prospettiva storica, le vicende del presidente come attore politico, la sua capacità di modificare il quadro esistente, di mutare i rapporti di forza, di imporre le sue decisioni ai partiti».
Così Marco Gervasoni descrive il senso di questo libro, un importante saggio storico che giunge a colmare un vuoto. Se finora, infatti, gli studi si sono concentrati sul presidente come garante dell’unità nazionale, si impone oggi la necessità di ripercorrerne le vicende come attore politico. Partendo dalla Costituente – dove i poteri del presidente assunsero contorni indefiniti -, tutto è poi dipeso dalla figura scelta, se di partito o meno. Il libro, uno spaccato di storia dell’Italia repubblicana, racconta i presidenti e le loro relazioni con i partiti – dall’illusione della «presidenza neutra» ai primi protagonismi fino ai giorni nostri – e ne tratteggia varie tipologie: dal presidente «notaio» al «reggitore nelle crisi di sistema». Un percorso dal quale emergono risvolti inediti e non poche contraddizioni. Contraddizioni che rischiano di protrarsi – scrive Gervasoni – «almeno fintantoché non si provveda a riformare la Costituzione», così da rendere il presidente «politicamente responsabile, secondo il modello presidenziale o semipresidenziale; o almeno finché non si giunga a modificare la forma della sua investitura e a introdurne l’elezione diretta».
AUTORE Marco Gervasoni (Milano, 1968) insegna Storia contemporanea all’Università degli studi del Molise e collabora con il «Corriere della Sera». Tra le sue ultime pubblicazioni: La cruna dell’ago. Craxi, il Psi e la crisi della Repubblica (con Simona Colarizi, 2005); François Mitterrand, una biografia politica e intellettuale (2007); La Tela di Penelope. Storia della Seconda Repubblica (con Simona Colarizi, 2012). Per Marsilio sono usciti Storia d’Italia degli anni ottanta. Quando eravamo moderni (2010) e La guerra delle sinistre (2012).

mercoledì 28 gennaio 2015

PER FORTUNA È ARRIVATO L'UOMO DELLA PROVVIDENZA, IL CALZOLAIO A PALLINI HA FONDATO UN NUOVO PARTITO: "NOI ITALIANI". FINALMENTE UNO COME NOI CHE SI AUTO INVESTE DI QUESTO COMPLICATO FARDELLO, RISOLLEVARE LE SORTI DI NOI ITALIANI. IN EFFETTI LUI È PROPRIO COME NOI, CHI DI NOI NON SIEDE NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI MEDIOBANCA, CHI NON SIEDE NEL CONSIGLIO DEL CORRIERE DELLA SERA, CHI NON HA AZIENDE SPARSE PER IL MONDO CHE PRODUCONO PER VENDERE A NOI ITALIANI. SI, CI VOLEVA UNO COME FOSSE ESATTAMENTE COME LA MAGGIOR PARTE DI NOI ITALIANI, UNO QUALUNQUE. FORSE L'UNICA DEFINIZIONE CHE IN QUALCHE MODO LO RAPPRESENTA È PROPRIO QUESTA, DIEGO DELLA VALLE È UNA PERSONA QUALUNQUE...MASSIMO DE MURO

UN PAESE NON È UN’AZIENDA
di Krugman Paul
Garzanti Libri
ebook euro:6,99
«Perché chi ha mostrato costantemente ottime capacità di giudizio nella gestione di un’azienda non è quasi mai in grado di dare buoni consigli sulla gestione del paese?»
Molti sono convinti che un bravo manager o imprenditore, in virtù dei successi ottenuti dalle sue aziende, sia automaticamente un attendibile consigliere economico o addirittura un ottimo politico a cui affidare senza indugio le sorti di una nazione. È una falsità che continuamente si alimenta nonostante la storia recente in tutto il mondo, Italia compresa, ne abbia mostrato l’inconsistenza. Con lo stile brillante e la logica serrata che hanno fatto di lui uno dei pochi economisti letti e apprezzati dal grande pubblico, Paul Krugman smonta questo grande mito contemporaneo, dimostrando con esempi pratici e decisivi le enormi differenze tra il mondo aperto e aggressivo delle strategie imprenditoriali e quello chiuso delle grandi politiche nazionali. In un periodo in cui la fiducia negli economisti, nelle loro analisi e nelle loro previsioni, sembra calare drasticamente, Paul Krugman ripercorre la lezione di John Maynard Keynes e rivendica con forza la dignità di una disciplina tecnica e difficile, ancora in grado di offrire risposte convincenti per interpretare e migliorare il mondo.
AUTORE Paul Krugman (Long Island, 1953) è un economista di fama mondiale. Docente al MIT e a Princeton, dal 1999 collabora con il «New York Times». Con Garzanti ha pubblicato Il silenzio dell’economia (1991), L’incanto del benessere (1995), Geografia e commercio internazionale (1995), Economisti per caso (2000), Il ritorno dell’economia della depressione e la crisi del 2008 (n.e. agg. 2009), Meno tasse per tutti? (2001), Fuori da questa crisi, adesso! (2012) giunto alla sesta edizione. Nel 2008 ha vinto il Premio Nobel per l’Economia.

martedì 27 gennaio 2015

NESSUNO COMMETTA L'ERRORE DI PENSARE CHE IL CALIFFO ABU BAKR AL-BAGHDADI SIA UN BARBARO INVASATO, INSTUPIDITO E ACCECATO DALL'ODIO PER GLI INFEDELI. LE COSE NON STANNO COSÌ, IL CALIFFO È CRUDELE, USA LA JIHAD IN MODO SCIENTIFICO, INCITA I SUOI SEGUACI A PERSEGUIRE LA PULIZIA ETNICA, AMA UCCIDERE TORTURARE E SOTTOMETTERE, MA AL SUO POPOLO NON FA MANCARE NULLA, DISTRIBUISCE CIBO CORRENTE ELETTRICA E SI ASSICURA CHE A NESSUNO MANCHINO I BENI DI PRIMA NECESSITÀ. QUESTO VUOL DIRE AVER ALZATO IL TENORE DI VITA DI UNA POPOLAZIONE CHE SINO A IERI FATICAVA A FAR FARE DUE PASTI AL GIORNO ALLA PROPRIA FAMIGLIA. LA JIHAD DI AL-BAGHDADI RISPETTO A QUELLA DI BIN LADEN È SALITA DI LIVELLO, OSAMA COMBATTEVA PER COSTRINGERE GLI STATI UNITI A RITIRARSI DAL MEDIO ORIENTE E DALLE RISORSE PETROLIFERE, IL CALIFFO VUOLE INVADERE L'OCCIDENTE E PURIFICARE IL MONDO SOTTO UNA UNICA BANDIERA E UN’UNICA FEDE. PER SCONFIGGERE TIRANNI COME HITLER E STALIN LE CHIACCHIERE E LE LUSINGHE DIPLOMATICHE NON SONO SERVITE UN GRANCHÉ, FORSE È ARRIVATO IL MOMENTO DI AFFRONTARE SERIAMENTE LA NUOVA MINACCIA, POSARE TWITTER E FACEBOOK PER CERCARE QUALCHE STRUMENTO UN PO' PIÙ CONVINCENTE... MASSIMO DE MURO

IL CALIFFATO DEL TERRORE
Maurizio Molinari
Rizzoli Editore
ebook euro: 9,99
PERCHÉ LO STATO ISLAMICO MINACCIA L’OCCIDENTE
Decapitazioni di arabi e occidentali e attentati nel cuore di un’Europa incredula, donne schiavizzate, bambini trasformati in killer, pulizia etnica, fosse comuni e la richiesta di obbedienza assoluta. Da Aleppo a Baghdad lo Stato Islamico guidato dal Califfo Abu Bakr al-Baghdadi ridisegna la geografia del Medio Oriente e incombe minacciosamente su di noi. Ma da dove vengono i jihadisti che vogliono purificare il mondo dagli infedeli? Maurizio Molinari rivela in questo libro la genesi di un’ideologia religiosa totalitaria che evoca le brutalità di Hitler e Stalin, travolge l’Islam e genera violenze orrende. Comprese le stragi come quelle di Parigi, nella redazione del settimanale “Charlie Hebdo” e nel supermercato “Yper Cacher”.
Sono terroristi che nascono dall'odio per il prossimo, amano la morte, reclutati e addestrati per fare scempio di chiunque non la pensa come loro: musulmano, cristiano, ebreo o ateo poco importa. “Osama Bin Laden voleva sconvolgere l’America per spingerla a ritirarsi dal Medio Oriente” scrive Molinari, “al–Baghdadi ha trasformato la guerra santa in uno Stato con cui tutti dobbiamo fare i conti”. Uno Stato che si basa su un buon sistema amministrativo perché a differenza di altri gruppi jihadisti, il Califfo sa che per consolidare il consenso l’arma migliore è quella di distribuire pane, acqua ed elettricità, facendo attenzione ad assumere gli ingegneri giusti per gestire dighe e pozzi petroliferi. La ferocia dei taglia gole è solo la punta dell’iceberg di un potere, efficiente e barbarico, che mette a rischio anche la nostra sicurezza.
AUTORE Maurizio Molinari è giornalista, scrittore e corrispondente da New York del quotidiano “La Stampa”. Tra i suoi libri, L’Italia vista dalla CIA (1948-2004) (Laterza 2005), Cowboy democratici (Einaudi 2008) e Gli italiani di New York (Laterza 2011).

lunedì 26 gennaio 2015

ESISTONO GIORNI LA CUI DATA SI FISSA COME FOSSE SCOLPITA NELLA PIETRA. GIORNI IN CUI AVVENGONO CAMBIAMENTI DA CUI NON SI TORNA PIÙ INDIETRO. DOMENICA 25 GENNAIO 2015 È UNA DI QUESTE GIORNATE. LA VITTORIA ELETTORALE DI ALEXIS TSIPRAS, LEADER DEL MOVIMENTO GRECO DI SYRIZA NON È UNA VITTORIA SOLO GRECA O CHE RIGUARDA SOLTANTO QUEL PAESE, MA È UNA RISPOSTA PRECISA DI UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE EUROPEA CHE SI È RIBELLATA AD UN SISTEMA, LA TROIKA, CHE HA PORTATO ANNI DI AUSTERITÀ E DIFFICOLTÀ SOCIALI IN UNA BUONA PARTE DEL CONTINENTE. SE NON CAMBIERÀ L'ATTEGGIAMENTO DEL GOVERNO EUROPEO NEI CONFRONTI DELLA GRECIA, TSIPRAS SALUTERÀ LA COMPAGNIA DI GIRO E PORTERÀ IL SUO PAESE FUORI DALL'AREA EURO, INIZIANDO UN MURO CONTRO MURO CON QUEI PAESI CHE PER IL GODER LORO NON PENSANO DI AIUTARE I PAESI IN DIFFICOLTÀ. UNA SVOLTA DI QUESTA FORZA È IN PARTE QUELLO CHE SI ASPETTANO ANCHE I CITTADINI ITALIANI, CHE SONO COSTRETTI A FARE I CONTI CON I VARI BERTOLDO, BERTOLDINO E CACASENNO DEL NOSTRO SCENARIO POLITICO. NON RIUSCIAMO PIÙ NEMMENO A RENDERCI CONTO DI QUANTO SIAMO RIDICOLI, ABBIAMO LA SECONDA FORZA POLITICA DEL PAESE GUIDATA DALLE LUNE DEL GABIBBO GRIGIO (GRILLO), STIAMO PER CANDIDARE ALLE PROSSIME REGIONALI IN CAMPANIA "ER MUTANDA" (ANTONIO ZEQUILA), E LA RETE, ALTARE DI TUTTE LE SCELTE DEI CINQUE STELLE HA SCELTO COME PROSSIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UN TROLLEY SENZA RUOTE, MAGALLI. MA VERAMENTE STA SUCCEDENDO TUTTO QUESTO A NOI? GLI ALTRI PAESI STANNO FACENDO SCELTE DECISE E ANCHE DOLOROSE E NOI CI AFFIDIAMO PER LE NOSTRE AL RADIOCORRIERE TV, AL GRANDE FRATELLO E A VERISSIMO? È QUESTO IL MONDO CHE CI SIAMO REGALATI? MASSIMO DE MURO

TSIPRAS CHI?
Il leader greco che vuole rifare l'Europa
Edizioni Alegre
euro: 10,20
Der Spiegel l’ha definito “il nemico numero uno dell’Europa”, ma lui si sente nemico solo della finanza e dei poteri forti e vuole un’Europa sociale e solidale. Alexis Tsipras, classe 1974, incarna la più concreta alternativa europea alle politiche d'austerity imposte dalla trojka. E dopo aver trasformato le varie aree neo e post-comuniste in un unico soggetto (Syriza) oggi, secondo i sondaggi, guida il primo partito greco.
Il libro ripercorre la sua storia politica, dal movimento No Global alla nascita di Syriza, analizza la genesi della crisi economica e come essa ha influito sul sistema politico contribuendo all'enorme successo del partito di Tsipras e all'implosione dei socialisti del Pasok. Gli autori ne presentano il programma senza nascondere i dibattiti interni al suo partito, il reale radicamento sociale ma anche le difficoltà di fronte all’ipotesi di un governo anti-sistema.
Syriza rappresenta ormai un laboratorio inedito per la sinistra radicale in crisi in tutta Europa. La sua proposta, allo stesso tempo riformista e rivoluzionaria, sta accendendo in Italia le fantasie degli orfani della sinistra. Suscitando anche i timori dei poteri forti di Bruxelles.
«Personalmente sono convinto di una cosa: la ricetta che ci hanno imposto dalla leadership europea sarà insegnata nelle facoltà di Economia. E diranno: “Avete visto come si sono mossi? Ecco, fate il contrario”».
Alexis Tsipras
«Non state distruggendo un bel niente, state reagendo all’autodistruzione del sistema. Tutti conosciamo la classica scena tratta da cartoni animati come, per esempio, Tom e Jerry. Il gatto raggiunge l’orlo del precipizio ma continua a camminare, ignorando il fatto che sotto i suoi piedi non c’è il suolo su cui procedere. Inizia a cadere solo quando guarda in basso e vede il vuoto. È tutto qui, quello che state facendo. Voi dite a coloro che sono al potere: “Amico, guarda giù”. E loro cadono».
Slavoj Žižek
AUTORI:
Matteo Pucciarelli è nato a Livorno nel 1984. Giornalista di Repubblica, lavora nella redazione di Milano. Collabora con Micromega e cura un blog su Micromega.net. Ha scritto Gli ultimi mohicani, una storia di Democrazia Proletaria (Alegre, 2011) e L'armata di Grillo. Radiografia del Movimento 5 stelle (Alegre, 2012).
Giacomo Russo Spena è nato a Roma nel 1981. Giornalista di Micromega, in passato ha lavorato per il manifesto e Il Riformista. Ora collabora anche con l'Espresso.it e Il Fatto del lunedì. Blogger de l'Huffington Post, ha scritto con Daniele Nalbone Ripuliti, postfascisti duerante e dopo Berlusconi (Castelvecchi, 2012).
Valeria Parrella è nata nel 1974 e vive a Napoli. E' autrice di testi teatrali, racconti e romanzi, tra cui Lo spazio bianco (Einaudi, 2008) e Tempo di imparare (Einaudi, 2014). Per Alegre ha partecipato alla raccolta di racconti Sorci verdi (2011).

venerdì 23 gennaio 2015

RIVELAZIONI INEDITE SUL MONDO DELLE BABY SQUILLO E DI MAFIA CAPITALE POTERE, CORRUZIONE, DROGA, SESSO. QUESTA È ROMA. QUESTO IL ROMANZO DI UNA GENERAZIONE RIBELLE E DISPERATA.

PROFESSIONE LOLITA
di Daniele Autieri
Chiarelettere
ebook euro: 9,99
A quattordici anni JENNY e LALLA si prostituiscono in un appartamento dei PARIOLI.
Lo fanno per i soldi e per la coca.
A quindici anni FAIRY vomita per essere più magra e meno sola. Per essere ancora più bella. È così insicura che finisce nella rete di K, il fotografo delle minorenni adescate nei quartieri bene. K le convince a fare sesso tra di loro. E scatta. E vende.
A diciotto anni MALPHAS adora le lame, il Duce e CasaPound. Gestisce lo spaccio e la ricettazione nel cuore della capitale.
Deve tutto alla camorra e al patto con i bori di Tor Bella Monaca. Il prezzo che dovrà pagare sarà altissimo. Poi ci sono loro. POLITICI, IMPRENDITORI, GIUDICI.
Affamati di carne giovane e di potere. Pronti a sborsare centinaia di euro per una notte con una minorenne. Disposti a tutto per arrivare ancora più in alto. Poi c’è lui. Il CAMALEONTE. Il re di Roma. L’uomo a capo dell’associazione a delinquere che ha messo le mani sugli appalti pubblici assegnati dal comune e dalle sue società controllate. L’uomo responsabile di estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori. L’uomo che vuole arricchirsi anche con il business della prostituzione minorile.
Un sistema criminale sul quale indaga il capitano del Nucleo investigativo dei carabinieri EUGENIO MARCHESI. Cresciuto in borgata e in borgata noto a tutti come Markio, oggi il capitano vuole salvare i ragazzini come un tempo è stato salvato lui.
Di notte perlustra le strade della capitale a bordo della sua Cbr 1000, nelle orecchie il Notturno di Chopin, sulle spalle un passato ingombrante che non vuole dimenticare. Le sue indagini lo portano sulle tracce di Lalla, Jenny e Malphas. Lui è l’unico che può salvarli e incastrare i burattinai che giocano con le loro vite.
AUTORE Daniele Autieri (Roma, 1977) è scrittore e giornalista de “la Repubblica”. Sua l’inchiesta che ha rivelato i retroscena della vicenda delle baby squillo dei Parioli: le sue indagini giornalistiche hanno condotto all’arresto di Furio Fusco, il cosiddetto fotografo delle minorenni, e hanno permesso ai carabinieri del Nucleo investigativo di smascherare un giro internazionale di produzione di materiale pedopornografico, legato al mondo delle minorenni della capitale. Ha già pubblicato Alemagno (Aliberti 2011) e Il saccheggio (Castelvecchi 2013).

mercoledì 21 gennaio 2015

“ALCUNI APPROVANO IL MIO MODO DI MANIFESTARE E SONO ORGOGLIOSI DI ME. ALTRI DISAPPROVANO LA MODALITÀ DELLA MIA PROTESTA, MA LA RISPETTANO E RISPETTANO LA MIA LIBERTÀ. ALTRI ANCORA SONO DEL TUTTO CONTRARI. TRA I GIOVANI, C’È CHI MI CONSIDERA UN SIMBOLO DI LIBERTÀ, CHI UNA PUTTANA.”

IL MIO CORPO MI APPARTIENE
di Amina Sboui
Giunti Editore
ebook euro: 8,99
Un caso internazionale. La lotta per la libertà di una ragazza tunisina nella primavera araba.
La foto di Amina Sboui a seno nudo ha fatto il giro del mondo. Una ragazza tunisina di appena 18 anni si mostra così, con un messaggio tatuato sul corpo: ”Il mio corpo mi appartiene”.
È il 1 marzo 2013 e Amina, mettendo la sua immagine in rete, si fa portavoce del pensiero della sua generazione, dei giovani che come lei hanno partecipato attivamente alla Primavera araba: più libertà in un paese ormai in mano agli integralisti islamici.
Questo gesto le costa quasi la vita: prima viene segregata dai suoi stessi genitori, scandalizzati e timorosi che le conseguenze di un atto così eclatante si ripercuotano su tutta la famiglia; poi, dopo l’adesione al movimento delle Femen, finisce in prigione. Anche da dietro le sbarre Amina continua a battersi, in difesa delle detenute, sistematicamente percosse e angariate, e per la libertà di espressione. Ma una volta scarcerata, proprio in ragione della notorietà che la sua figura ha acquisito nel mondo, Amina non è ancora libera. Deve lasciare il suo paese, in Tunisia non le permetteranno di studiare e la famiglia teme ritorsioni.
Così si rifugia a Parigi e da lì decide finalmente di raccontare la sua storia, la storia di una ragazza divenuta simbolo della protesta con- tro ogni forma di dittatura militare o religio- sa, e anche di un sogno infranto, quello di chi, come lei, ha sperato che la Primavera araba portasse la vera democrazia.
Titolo originale: “Mon corps m’appartient” (2014).
AUTRICE Amina Sboui, nota anche come Amina Tyler, è un’attivista tunisina. Femminista e blogger di soli 19 anni, figlia di un medico e di un’insegnante, era una studentessa di liceo quando ha diffuso su Facebook una sua fotografia a seno nudo, accompagnata dalla scritta “Il mio corpo mi appartiene”. Dopo lo scalpore generato da questa forma di protesta, la sua vita è cambiata radicalmente.

martedì 20 gennaio 2015

LEGGERE QUESTO RACCONTO PUÒ ESSERE IN QUALCHE MODO INCORAGGIANTE. IL FIGLIO DI UNO DEI PIÙ CRUDELI TERRORISTI CHE PARTECIPÒ ALL'ATTENTATO DEL WORLD TADE CENTER GIRA IL MONDO E TIENE CONFERENZE SULLA PACE CONTRO IL TERRORISMO. BENE. VORREI CHE PER UN MOMENTO CI CONCENTRASSIMO PROPRIO SU QUESTO, IN QUESTE PAGINE È RACCONTATO COME VIVONO QUESTE PERSONE CHE HANNO UN UNICO SCOPO NELLA VITA, DONARE LA PROPRIA ESISTENZA ALLA CAUSA DI DIO. IL FIGLIO ZAK È AMMIREVOLE, MA È UNO SOLO. IN QUESTO MOMENTO PER OGNI ZAK CHE CAPISCE E PARLA D PACE, CI SONO ALTRE MIGLIAIA DI SCONOSCIUTI E INVASATI CHE VIVONO COME HA VISSUTO ZAK, FIGLIO DI UN TERRORISTA ISLAMICO PRONTO AD OGNI SACRIFICIO PER LA CAUSA DI ALLAH...

IL FIGLIO DEL TERRORISTA
Zak Ebrahim
Rizzoli Editore
ebook euro: 7,99
STORIA DI UNA SCELTA
“La mia è la storia di un ragazzo addestrato a odiare, e di un uomo che ha scelto una strada diversa.”
Il 5 novembre 1990 il rabbino Meir Kahane, fondatore della Lega di difesa ebraica, viene assassinato con un colpo d’arma da fuoco durante un incontro pubblico al Marriott Hotel di New York. Il 26 febbraio 1993 un furgone giallo esplode nel parcheggio sotterraneo del World Trade Center, uccidendo sei persone e ferendone oltre mille. Dietro i due attentati, tra i primi compiuti dalla cellula terroristica che prenderà il nome di al-Qaida, c’è la mano dello stesso uomo, El Sayyid Nosair, un ingegnere egiziano con una moglie americana e tre figli. Zak, uno di loro, racconta oggi, da una prospettiva unica, il prima e il dopo di quegli atti scellerati. La conversione all’Islam della madre, il matrimonio dei genitori, la serenità di un’infanzia normale, e poi la moschea, la rabbia crescente del padre, il fondamentalismo, l’addestramento alla jihad, fino allo sparo che cambierà per sempre la vita della sua famiglia. Solo dopo anni di frustrazione e sofferenza, povertà e isolamento, Zak riuscirà a fare i conti con il fantasma del padre e ad abbracciare la causa della nonviolenza. Questa è la sua storia. «La storia di un ragazzo addestrato a odiare, e di un uomo che ha scelto una strada diversa.»
AUTORE Zak Ebrahim è nato a Pittsburgh, Pensilvania, il 24 Marzo 1983, figlio di un ingegnere industraile egiziano e di una maestra di scola americana. A 7 anni, suo padre sparò e uccise il fondatore della Lega per la difesa degli ebrei, il Rabbino Mair Kahane. Dalla prigione suo padre El-Sayyid Nosair, partecipò all’attentato del World Tade Center. Ebrahim trscorse il restoi dell’infanzia tarsferendosi di città in città, nascondendo la sua identità da coloro che conoscevano la storia di suo padre. Ora si dedica alla divulgazione del messaggio di pace e non violenza tenendo conferenze contro il terrorismo.

lunedì 19 gennaio 2015

VITTORIO FELTRI. SE HAI LA CAPACITÀ DI MISCHIARTI CON PAPI, PRESIDENTI E UOMINI QUALUNQUE SENZA MAI CONFONDERTI,PUOI ANCHE DARE LORO I VOTI AD UN CERTO PUNTO… MA SE STAI SEMPRE IN MEZZO A PAPI E PRESIDENTI O SEI LA ZIP DEI PANTALONI O SEI ANCHE TU UN PAPA OD UN PRESIDENTE. POSSIBILE? QUESTO È IL PERIODO DELLE LISTE DEI NOMI, IN PARTICOLARE QUELLO DA SPEDIRE SUL COLLE PIÙ ALTO DI ROMA: IL QUIRINALE. QUINDI SEMBRA UNA COSA UTILE INIZIARE A DIVIDERE I BUONI E I CATTIVI. POI PERÒ QUALI TENIAMO, IL PRESIDENTE LO SCEGLIAMO TRAI I BUONINI O TRA I FURBETTI. NON C'È NIENTE DA FARE SIAMO TROPPO ITALIANI...

BUONI E CATTIVI
Le pagelle con il voto ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo
di Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto
Marsilio Editore
ebook euro: 9,99
Mezzo secolo di politica, economia, cultura, costume, cronaca, spettacolo e sport. Mezzo secolo di personaggi conosciuti da vicino oppure osservati da lontano: pontefici, presidenti, premier, ministri, leader di partito, magistrati, imprenditori, editori, giornalisti, attori, conduttori televisivi, artisti, campioni, galantuomini e criminali. Vittorio Feltri, maestro di giornalismo, segna buoni e cattivi sulla lavagna della storia. Quella che ha raccontato e commentato nella sua cinquantennale carriera di cronista, inviato speciale e infine direttore di testate, tutte portate al successo in edicola grazie a un unico segreto: la perfetta sintonia con i suoi lettori. Ne esce un catalogo umano in ordine alfabetico dettato dalla memoria, compilato insieme a Stefano Lorenzetto, che nel 2010 aveva intervistato Feltri nel best seller Il Vittorioso. Con tanto di voti in pagella, da 1 a 10, come usava un tempo sui banchi di scuola. Solo che qui gli alunni si chiamano Papa Francesco, Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Beppe Grillo, Gianni Agnelli, Giulio Andreotti, Bettino Craxi, Umberto Bossi, Antonio Di Pietro, Enzo Biagi, Daria Bignardi, Adriano Celentano, Fiorello, Riccardo Muti, Gino Bartali, Pietro Pacciani… I buoni? Da Oriana Fallaci a Indro Montanelli. Voto: 10. I cattivi? Da Camilla Cederna a Gianfranco Fini. Voto: 2.
GLI AUTORI
Vittorio Feltri (Bergamo, 1943) è editorialista del «Giornale». Ha esordito a 19 anni scrivendo di cinema sull’«Eco di Bergamo». Nel 1969 è stato assunto alla «Notte». Redattore al «Corriere d’Informazione» dal 1974 al 1977. Ha lavorato per 15 anni al «Corriere della Sera», come caposervizio e inviato speciale. Ha diretto «Bergamo Oggi», «L’Europeo» e «L’Indipendente». Nel 1994 ha sostituito Indro Montanelli alla guida del «Giornale», raddoppiandone le vendite. Dimessosi nel dicembre 1997, ha assunto la direzione del «Borghese». Dopo un periodo al gruppo Monrif, dov’è stato direttore del «Giorno» e del «Quotidiano Nazionale» e direttore editoriale del «Resto del Carlino» e della «Nazione», nel 2000 ha fondato e portato al successo «Libero», che ha lasciato nel 2009 per tornare a dirigere «Il Giornale» fino al 2010. Conclusa una breve parentesi di nuovo a «Libero», è rientrato al «Giornale» nel 2011. Ha una laurea in scienze politiche che però, come dice lui, gli è stata «generosamente regalata».
Stefano Lorenzetto (Verona, 1956) lavora per «Il Giornale», dov’è stato vicedirettore vicario di Vittorio Feltri, e per «Panorama». Collabora al mensile «Monsieur». Ha firmato il suo primo articolo nel 1973, ha scritto per una quarantina di testate e ha pubblicato 14 libri. Come autore televisivo ha realizzato Internet café per la Rai. Dal 2010 figura nel Guinness World Records per le oltre 700 puntate della rubrica Tipi italiani, uscite sul «Giornale» a partire dal 1999: la più lunga serie di interviste da un’intera pagina che sia mai apparsa finora sulla stampa mondiale. Ha vinto i premi Estense, Saint-Vincent e Biagio Agnes alla carriera con la seguente motivazione votata all’unanimità: «È, in assoluto e per riconoscimento generale, il miglior intervistatore italiano mai esistito».

venerdì 16 gennaio 2015

IL VERO PROBLEMA DI QUESTO PAESE, MAFIOSO NEL GENOMA DI TUTTI I SUOI CITTADINI, SONO GLI SPRECHI. E FIN QUI, NE È CONSCIO ANCHE IL MIO GATTO. SEMPRE IL MIO GATTO SA CHE IL GROSSO DEGLI SPRECHI SONO DATI DALLE PREBENDE E SINECURE CONCESSE A POLITICI, SINDACALISTI E MANAGER PUBBLICI. QUELLA APPENA CITATA È SOLO LA CONSEGUENZA DELLA QUESTIONE. IL FOCUS DEL PROBLEMA È CHE GLI UNICI CHE POSSONO CANCELLARE QUESTI PRIVILEGI SONO I POLITICI, CHE SONO COLORO CHE NE BENEFICIANO, È QUESTO O NO È IL VERO PROBLEMA?

DA QUI ALL'ETRNITA'
L'Italia dei privilegi a vita
di Sergio Rizzo
“Da dov’è partita quella deriva che ha fatto diventare l’Italia il paese, forse unico al mondo, nel quale è norma indiscutibile il privilegio a vita per politici, sindacalisti, alti magistrati di ogni ordine, funzionari di stato, manager pubblici e non? E come possiamo uscire da questo labirinto di ingiustizie?”
È accettabile, in un paese martoriato da una crisi infinita, che un deputato regionale cinquantenne, con l’età di Brad Pitt e Monica Bellucci, incassi un vitalizio dopo solo qualche mese di legislatura? E prendendo più del doppio di un operaio inchiodato 42 anni in fabbrica? Come possono i cittadini esposti da anni al massacro dei loro diritti, dall’innalzamento inarrestabile dell’età pensionabile al taglio degli assegni previdenziali, rassegnarsi all’intoccabilità dei privilegi ingiustificati di altri cittadini, considerati di serie a? Quello delle rendite perenni e spropositate, dei vitalizi scandalosi o delle poltrone perpetue è il più odioso dei vizi nazionali. Pubblici e privati: perché chi entra nel circolo vizioso del potere burocratico finisce per rimanervi felicemente intrappolato per sempre. Ci sono dirigenti pubblici pressoché inamovibili anche ben oltre la pensione, boiardi che hanno portato al collasso aziende del parastato e sono stati premiati con nuove poltrone di prestigio. E poi ancora consiglieri regionali, assessori provinciali, generali, ambasciatori, top manager di banche e imprese che possono contare su infinite prebende e inappellabili incarichi a vita, sindacalisti a cui la politica garantisce sistemazioni eterne con vitalizi da favola. La colpa spesso è delle regole. Regole sbagliate, assurde, scritte per un mondo che non c’è più o forse non c’è mai stato. Regole che hanno spalancato un abisso fra il Palazzo e il paese. Talvolta, frutti avvelenati del Sessantotto, la cui generazione voleva cambiare il mondo, ma ha cambiato in meglio solo la propria esistenza a scapito di quella dei figli. Per rimettere in moto l’Italia si deve ripartire da qui. Mettere in discussione i privilegi eterni. Abbattere le rendite parassitarie. Cambiare le regole assurde che rischiano di distruggere il paese.
AUTORE Sergio Rizzo è inviato ed editorialista del “Corriere della sera”, dopo aver lavorato a “Milano Finanza”, al “Mondo” e al “Giornale”. Tra i suoi libri, per Rizzoli: Rapaci, La cricca e Razza stracciona. Insieme a Gian Antonio Stella ha scritto, sempre per Rizzoli, La Casta, La Deriva, Vandali e Licenziare i padreterni. Con Feltrinelli ha pubblicato Se muore il Sud (con Gian Antonio Stella, 2013; Premio Benedetto Croce 2014) e Da qui all’eternità. L’Italia dei privilegi a vita (2014).

giovedì 15 gennaio 2015

IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE CHE RIGUARDA COLORO CHE HANNO APPENA TERMINATO GLI STUDI CONTINUA A CRESCERE, RAGGIUNGENDO LIVELLI RECORD. SECONDO L’ISTAT AD AGOSTO HA RAGGIUNTO IL 44,2%, AI MASSIMI DAL 2004, ERA DAL 1977 CHE NON SI REGISTRAVANO DATI DI QUESTA GRAVITÀ, E LA TENDENZA È ANCORA A SCENDERE, SENZA MOSTRARE LA FINE DI QUESTO TUNNEL. HA SENSO TENERE UNA FETTA DI POPOLAZIONE LONTANO DAI DIRITTI PRIMARI CHE CONSENTONO DI PROGETTARE LA PROPRIA VITA? SE UNA PARTE COSÌ IMPORTANTE DI CITTADINI NON PUÒ ACCEDERE AL CREDITO, ALLA CASA ED AI CONSUMI IN GENERALE RENDE MOLTO PIÙ COMPLICATA LA VITA DI TUTTI GLI ALTRI CITTADINI? PER I PROSSIMI NOVANTA GIORNI PARLEREMO SOLO DELL'ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, POI SAREMO VICINI ALLA PAUSA ESTIVA E ALLA RIPRESA DOVREMO AFFRONTARE IL DRAMMA DELLA FINAZIARIA. POI SI VEDRÀ. VUOI VEDERE CHE IL MODO PER RISOLVERE IL PROBLEMA DEI VENTICINQUENNI SIA ASPETTARE CHE COMPIANO QUARANT'ANNI? AH SAPERLO... MASSIMO DE MURO

DIVENTARE CITTADINI
Un manifesto del precariato
di Guy Standing
Feltrinelli Editore
euro 17,85
Ormai i giovani danno per scontato che le uniche possibilità di cominciare a lavorare saranno temporanee e poco garantite, mentre molti lavoratori stanno facendo i conti con la possibilità che tutta la loro vita professionale sia all’insegna della precarietà. Ma cosa significa questo per la società nel suo insieme? La diminuzione dei diritti e delle garanzie è una tendenza inarrestabile, che definirà il mercato del lavoro del futuro? E non c’è niente che si possa fare, almeno da parte della sinistra? Dopo aver presentato il precariato come classe di massa emergente, e potenzialmente pericolosa per la stabilità politica, nel suo precedente libro (Precari. La nuova classe esplosiva), Guy Standing compie qui un passo ulteriore, approfondendo il discorso sul tipo di politiche progressiste necessarie per ridurre le ineguaglianze e l’instabilità caratteristiche dei precari nelle nostre società. Le idee di Standing sulla condizione, sempre più globale, dei precari e le conclusioni a cui è giunto sono state ampiamente riprese da intellettuali come Noam Chomsky e Zygmunt Bauman, da attivisti e uomini politici. In questo autentico programma politico per una nuova sinistra, ricorda come i diritti – politici, civili, sociali ed economici – siano stati negati al precariato, favorendo nuove forme di sfruttamento e mettendo a rischio la democrazia, e sottolinea la necessità di riconsiderare la nozione stessa di “lavoro”, il fondamento del contratto sociale e l’idea di cittadinanza. Mettendo al centro di questo suo manifesto dei diritti di libertà, sicurezza ed eguaglianza, il tema, caldo e ineludibile anche in Italia, del reddito minimo garantito.
AUTORE Guy Standing ha insegnato Economic security all’Università di Bath fino a gennaio 2013. Da ottobre 2012 è professore di sociologia dello sviluppo alla School of Oriental and African Studies (SOAS) dell’Università di Londra, cofondatore del Basic Income Earth Network (BIEN), e autore di vari saggi, tra cui Work After Globalization: Building Occupational Citizenship (2009) e Precariat: the new dangerous class (2011), tradotto in italiano nel 2012, per la collana Contemporanea del Mulino, con il titolo Precari. La nuova classe esplosiva.

mercoledì 14 gennaio 2015

ALLE 10,35 DI OGGI, 14 GENNAIO 2015 SI DIMESSO DALLA CARICA DI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO. SONO GIÀ INIZIATE LE INVETTIVE DELLE MEZZEPENNE DI QUEI GIORNALETTI CON CUI SI INCARTA IL PESCE GIÀ ALLE 9,30 DEL MATTINO. QUALCUNO SI È GUADAGNATO LA RIBATTUTA DEL SUO TITOLETTO SULLE AGENZIE, INVENTANDOSI UN MALEODORANTE: "PRESIDENTE DELLA TRATTATIVA". PORTIAMO RISPETTO ALLA SIGNORA CHE HA GENERATO TALE SPROPOSITO PERCHE ATTEMPATA, LONTANA DAL SUO CLIMATERIO, MADRE, E NULLA PIÙ. MA LASCIATI I PETTEGOLEZZI DA SDRAIO DA SPIAGGIA CAPALBIESE, I FATTI SONO QUESTI: GIORGIO NAPOLITANO È UN UOMO DI GRANDE STATURA MORALE, CON IL PRFILO DEL GRANDE STATISTA RICONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO. È L'UOMO CHE HA SVOLTO CON DIGNITÀ IL SUO SETTENNATO NEL PERIODO PIÙ COMPLICATO DAL DOPO GURERRA, HA CONTENUTO CON MISURA GLI ASSALTI CHE SONO STATI PORTATI AL TESTO COSTITUTIVO DELLA NOSTRA REPUBBLICA, EVITANDO DI FARLO DIVENTARE PER OPPORTUNITÀ PERSONALE DI QUALCUNO UN SEMPLICE MANUALE DELLE GIOVANI MARMOTTE. HA ACCETTATO DI PROSEGUIRE PER ALTRI DUE ANNI PER EVITARE CHE QUESTO PAESE SI TROVASSE A DOVER AFFRONTARE ALTRE ELEZIONI POLITICHE CON CONSEGUENTE DEFAULT FINANZIARIO, MODELLO GRECIA E CON UN PARLAMENTO PIENO DI SPROVVEDUTI CHE HANNO CAPITO COME ARRIVARE ALLA BOUVETTE DOPO SEI MESI DI MANDATO. HA EVITATO DI FIRMARE LA LEGGE ELETTORALE CHE AVREBBE TRASFORMATO LA NOSTRA REPUBBLICA IN UN SULTANATO CON SUCCESSIONE DINASTICA. HA MANTENUTO GLI EQUILIBRI CON GLI ALTRI PAESI EUROPEI SPENDENDO IL SUO PRESTIGIO PERSONALE, QUANDO AVEVAMO PERSO CREDIBILITÀ ANCHE PRESSO IL GOVERNO DELLO ZIMBABWE. SE PER LA SIGNORA PALOMBELLI QUESTO È IL PRESIDENTE DELLA TRATTATIVA È MEGLIO CHE CONTINUI CON IL SUO QUALIFICATO ARBITRAGGIO TRA CHECCHE E PATACCHE IL QUEL DI FORUM, IL RESTO LO LASCI AD ALTRI... MASSIMO DE MURO

GIORGIO NAPOLITANO.
La traversata da Botteghe Oscure al Quirinale
di Paolo Franchi
Rizzoli Editore
ebook euro: 9,99
“Probabilmente Giorgio Napolitano non avrebbe gradito affatto, nemmeno nell’aprile del 1944, essere definito ‘un intellettuale di avanguardia’, come ha detto Togliatti e come vuole un lessico marxista-leninista che gli è sempre andato stretto” scrive Paolo Franchi. “Ma è ancora più probabile che, senza la svolta di Togliatti, comunista, o almeno comunista a tempo pieno, non sarebbe diventato mai.” A Napoli, durante la guerra, le sue prime passioni di giovane antifascista sono il cinema, il teatro, la letteratura, la poesia, la musica, vissute, al liceo Umberto e all’università, con molti ragazzi che si faranno strada, da Raffaele La Capria a Giuseppe Patroni Griffi, da Rosellina Balbi ad Antonio Ghirelli. Ma la a via all’antifascismo e al Pci passa anche per la scoperta dell’umanità dolente del ricovero antiaereo scavato davanti alla casa della sua famiglia, sotto Palazzo Serra di Cassano, dove, per sfuggire a bombardamenti feroci, la povera gente dei “bassi” e del Pallonetto Santa Lucia si mescola con i “signori” dei piani alti. È in quel rifugio che Napolitano si scopre per la prima volta in grado di reagire persino agli eventi più drammatici con grande autocontrollo e ragionevole fatalismo. È una virtù innata che praticherà per tutta la vita. Prima nel Pci, dove sin dai suoi primi passi in politica avrà per maestro Giorgio Amendola. Poi in Europa e nelle istituzioni, da presidente della Camera e soprattutto da capo dello Stato.
AUTORE Paolo Franchi (Roma 1949) giornalista, ha lavorato a “Rinascita”, a “Paese sera”, a “Panorama” e al “Corriere della Sera”, dove è stato inviato, capo della redazione romana ed editorialista politico, e dove scrive tuttora. Dal 2006 al 2008 ha diretto il quotidiano “Il Riformista”. Con Emanuele Macaluso, è stato condirettore del mensile “Le Ragioni del Socialismo”.

martedì 13 gennaio 2015

NON CREDO SIA QUESTO IL PERIODO MIGLIORE PER AVVICINARE LA FEDE E LA RELIGIONE ALLE QUESTIONI SOCIALI, ANCHE SE È INNEGABILE CHE ALLE BASE DI TUTTI GLI SCONTRI RELIGIOSI, ANCHE QUELLI PIÙ CRUENTI COME QUELLI DI POCHI GIORNI FA A PARIGI, ABBIANO ALLA BASE DELLE GRANDI SOFFERENZE SOCIALI DELLE POPOLAZIONI CHE STANNO OLTRE IL MEDITERRANEO. TRA I TANTI MESSAGGI CHE CI ONORIAMO DI RICEVERE, ANCHE QUELLI PIÙ COLORATI E ALLEGORICI, DOVE NON MANCANO MAI I RIFERIMENTI ALLA MAMMA O AI DEPOSITI ORGANICI E A VOLTE CON TUTTE LE POSSIBILI COMBINAZIONI, TROVIAMO QUALCHE ANIMO GENTILE CHE CI RICORDA CHE CON IL SEMPLICE CONTO DELLA SERVA SI RIESCONO A RISOLVERE MOLTI PROBLEMI: NON SI POSSONO ALZARE GLI STIPENDI? ABBASSIAMO I COSTI DEI PRODOTTI ALLEGGERENDO LA PRESSIONE FISCALE. SEMBRA UNA SCIOCCHEZZA O SEMPLICEMENTE L’UOVO DI COLOMBO. BENE, LO È, MA È ANCHE L’UNICA SOLUZIONE…MASSIMO DE MURO

PAPA FRANCESCO
questa economia uccide
di Andrea Tornielli e Giacomo Galeazzi
Edizioni Piemme
ebook euro:9,99
Sono bastate poche frasi del pontefice «contro l’economia che uccide» per bollarlo come “papa marxista”.
“Marxista io? No, ma ne conosco tanti che sono brave persone”. “Attenzione alla finanza selvaggia. Il denaro serve, non governa”. “No a modelli di economia disumana”. Questo papa “parla troppo dei poveri!”. Questo papa latinoamericano “non capisce granché di economia”. Questo papa venuto dalla fine del mondo “demonizza il capitalismo”. Sono bastate poche frasi del pontefice “contro l’economia che uccide” per bollarlo come “papa marxista”. Che a fare certi commenti siano editorialisti di quotidiani finanziari, o esponenti di movimenti come il “Tea Party” americano, non deve probabilmente sorprendere. Molto più sorprendente, invece, è che siano stati condivisi anche da alcuni settori del mondo cattolico, dal momento che, come mostrano Tornielli e Galeazzi, vaticanisti fra i più accreditati nel panorama internazionale, alla base dei ragionamenti di Bergoglio non c’è che la radicalità evangelica dei Padri della Chiesa. Delle disuguaglianze sociali e dei poveri è ammesso parlare, a patto che lo si faccia di rado. Un po’ di carità e un pizzico di filantropia, conditi da buoni sentimenti, vanno bene, mettono a posto la coscienza. Basta non esagerare. Basta, soprattutto, non azzardarsi a mettere in discussione il “sistema”. Un sistema che, anche in molti ambienti cattolici, rappresenterebbe il migliore dei mondi possibili, perché – come ripetono senza sosta le cosiddette “teorie giuste” – più i ricchi si arricchiscono meglio va la vita dei poveri. Ma il fatto è che il sistema non funziona, e oggi viene messo in discussione da un papa che in questo libro propone una riflessione sul rapporto fra economia e Vangelo. Temi che troveranno spazio anche nella sua prossima enciclica.
Che a fare certi commenti siano editorialisti di quotidiani finanziari, o esponenti di movimenti come il “Tea Party” americano, non deve probabilmente sorprendere. Molto più sorprendente, invece, è che siano stati condivisi anche da alcuni settori del mondo cattolico, dal momento che, come mostrano Tornielli e Galeazzi, vaticanisti fra i più accreditati nel panorama internazionale, alla base dei ragionamenti di Bergoglio non c’è che la radicalità evangelica dei Padri della Chiesa. Delle disuguaglianze sociali e dei poveri è ammesso parlare, a patto che lo si faccia di rado. Un po’ di carità e un pizzico di filantropia, conditi da buoni sentimenti, vanno bene, mettono a posto la coscienza. Basta non esagerare. Basta, soprattutto, non azzardarsi a mettere in discussione il “sistema”. Un sistema che, anche in molti ambienti cattolici, rappresenterebbe il migliore dei mondi possibili, perché – come ripetono senza sosta le cosiddette “teorie giuste” – più i ricchi si arricchiscono meglio va la vita dei poveri. Ma il fatto è che il sistema non funziona, e oggi viene messo in discussione da un papa che in questo libro propone una riflessione sul rapporto fra economia e Vangelo. Temi che troveranno spazio anche nella sua prossima enciclica.
AUTORI
Andrea Tornielli vaticanista, giornalista del quotidiano La Stampa e coordinatore del sito web «Vatican Insider», collabora con varie riviste italiane e internazionali. Numerose le sue pubblicazioni, tradotte in 17 paesi, tra cui ricordiamo, presso Piemme, Carlo Maria Martini. Il profeta del dialogo e Francesco. Insieme.
Giacomo Galeazzi è vaticanista del quotidiano La Stampa e uno degli autori del sito web «Vatican Insider». Ha pubblicato, tra l’altro, La Chiesa che non tace, con Domenico Mogavero.

lunedì 12 gennaio 2015

FORSE SE NE SENTIVA LA MANCANZA DELL’INTERPRETAZIONE DI GIULIANO FERRARA, DELLA SUA RILETTURA DEL NOSTRO PRESENTE POLITICO. MOLTI SI SVEGLIAVANO DI NOTTE SUDATI E DISPERATI: E ADESSO COSA PENSERÀ FERRARA. SERVIVA LA DISAMINA DI UNA PERSONA CHE HA FATTO DELLA COERENZA POLITICA IL SUO CREDO, CHE HA SEMPRE DIFESO IL PIÙ DEBOLE, CHE NON SI È MAI LASCIATO TRASCINARE DALLA FORZA DEL LEADER DI TURNO. È SINGOLARE IL FATTO CHE SI METTA SULLA SCIA DI TUTTI COLORO CHE RIESCONO CON LA FORZA DEL LORO CARISMA A CONQUISTARE IL FAVORE DEI CITTADINI. NEANCHE FOSSE IL CARISMA UNA COSA CHE MANCA ALL’ELEFANTINO DEL CORSIVO NOSTRANO. NON SI CAPISCE QUALE SIA LO SFORZO INTELLETTUALE CHE GIULIANONE NOSTRO FACCIA PER TROVARE DELLE ANALOGIE, TRA IL SUO EX RIFERIMENTO, BERLUSCONI, E L’ATTUALE RENZI. SONO COLMO DI AMMIRAZIONE PER L’ELEFANTINO, IO HO PROVATO A METTERE IN COLONNA LE SIMILITUDINI, E NON SONO RIUSCITO AD ANDARE OLTRE A: MASCHIO, NATO IN ITALIA…

IL ROYAL BABY
MATTEO RENZI E L’ITALIA CHE VORRÀ
di Giuliano Ferrara
Rizzoli Editore
ebook euro: 9,99
un ritratto folgorante dell’uomo che sta rivoluzionando l’Italia, il vero erede del Cavaliere CHE FU.
“Abbiamo smentito gufi e rosiconi, sono felice, andiamo avanti come treni.” Come un abile delfino del Cavaliere, Renzi sta trasformando la lingua e la politica di un’Italia che fatica a tenergli il passo. E, com’era prevedibile, il catalogo dei suoi avversari inizia ad assomigliare in modo impressionante a quello di Berlusconi: i poteri forti e i salotti buoni, Confindustria e i sindacati, l’Europa e i “manettari”. “Stessi nemici, in contesti diversi, e in contesti diversi forse gli stessi errori”, per questo Renzi ha già metà del piede nella tagliola. Che in Italia non tarda mai a scattare. “Volete che un vecchio e intemerato berlusconiano pop, come me, non si innamori del boy scout della provvidenza?” Quella del royal baby è una provocazione all’establishment nostrano, che Giuliano Ferrara, col suo stile inimitabile, accetta e porta fino in fondo: perché Renzi non ha rottamato solo la classe dirigente del Pd, ma almeno un paio di generazioni che hanno combattuto le loro battaglie e hanno, con alcuni onori e qualche disonore, perduto. Allora è arrivato il momento di cedergli il passo e, con dignità, abdicare: “Largo ai giovani e bando ai tromboni: non avrei mai pensato che potesse essere questo un programma civile, invece lo è”.
AUTORE Giuliano Ferrara (Roma, 7 gennaio 1952) è un giornalista, conduttore televisivo e politico italiano; già comunista e poi socialista, completò la sua parabola politica negli anni novanta come fiancheggiatore di Silvio Berlusconi e del centro-destra e proponendosi come intellettuale di riferimento del teoconservatorismo italiano. Fu europarlamentare del PSI (1989-94) e poi ministro per i rapporti con il Parlamento del primo Governo Berlusconi (1994-95). È fondatore (1996) e direttore del quotidiano Il Foglio nonché editorialista del Giornale.

venerdì 9 gennaio 2015

JE SUIS CHARLIE. NEL SUO NUOVO ROMANZO MICHEL HOUELLEBECQ, IL CONTROVERSO SCRITTORE TRANSALPINO CHE VIVE FUORI DALLA FRANCIA ED È IN CONTINUO PERICOLO DI VITA, IPOTIZZA UNO SCENARIO CHE SINO ALL'ALTRO IERI SEMBRAVA FOLLE, MA OGGI ALLA LUCE DEI NUOVI FATTI DI CRONACA PRENDE UN'ALTRA LUCE: NASCERÀ IN FRANCIA UN PARTITO MUSULMANO, E VISTO IL NUMERO DI SEGUACI DEL CORANO RESIDENTI IN TERRA DI GALLIA DIVENTERÀ IL SECONDO PARTITO FRANCESE. LA SUA TEORIA PREVEDE UNO SCONTRO AL BALLOTTAGGIO NELLE PROSSIME ELEZIONI TRA IL NUOVO PARTITO ED IL PARTITO DELLA LE PEN. SEMBRA IL RACCONTO DI UN VISIONARIO, MA LA SPIEGAZIONE E LA COSTRUZIONE DI QUESTA TEORIA È TALMENTE VERITIERA DA FAR RABBRIVIDIRE. PARIGI TORNA AD ESSERE L'OMBELICO DEL MONDO, MA NON PER LA BELLA VITA, LA CULTURA, L'ARTE E LA MODA, MA COME AGO DELLA BILANCIA TRA LA FINE DELLA LIBERTÀ E LA SOTTOMISSIONE DEL MONDO OCCIDENTALE AL VOLERE DEGLI JIHADISTI. MASSIMO DE MURO

SOTTOMISSIONE
di Michel Houellebecq
Bompiani Editore
ebook euro: 9,99
A Parigi, in un indeterminato ma prossimo futuro, vive François, studioso di Huysmans, che ha scelto di dedicarsi alla carriera universitaria. Perso ormai qualsiasi entusiasmo verso l’insegnamento, la sua vita procede diligente, tranquilla e impermeabile ai grandi drammi della storia, infiammata solo da fugaci avventure con alcune studentesse, che hanno sovente la durata di un corso di studi. Ma qualcosa sta cambiando. La Francia è in piena campagna elettorale, le presidenziali vivono il loro momento cruciale. I tradizionali equilibri mutano. Nuove forze entrano in gioco, spaccano il sistema consolidato e lo fanno crollare. È un’implosione improvvisa ma senza scosse, che cresce e si sviluppa come un incubo che travolge anche François. Sottomissione è il romanzo più visionario e insieme realista di Michel Houellebecq, capace di trascinare su un terreno ambiguo e sfuggente il lettore che, come il protagonista, François, vedrà il mondo intorno a sé, improvvisamente e inesorabilmente, stravolgersi.
AUTORE Michel Houellebecq ha pubblicato presso Bompiani i romanzi Le particelle elementari (1999), Estensione del dominio della lotta (2000), Piattaforma (2001), Lanzarote (2002), La possibilità di un’isola (2005), divenuto un film con la regia dell’autore nel 2008, la raccolta poetica Il senso della lotta (2000), i saggi H.P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita (2001) e La ricerca della felicità (2008), e il libro scritto con Bernard-Henri Lévy, Nemici pubblici.

giovedì 8 gennaio 2015

JE SUIS CHARLIE. QUELLO CHE SI È COMPIUTO IERI NON È STATO UN GESTO CONTRO UNA TESTATA INFEDELE, CONTRO UN GRUPPO DI PERSONE DISPOSTE A QUALUNQUE SACRIFICIO PUR DI POTER ESERCITARE LA PROPRIA LIBERTÀ. È STATO UN ATTACCO VERO E PROPRIO ALLA CULTURA OCCIDENTALE, AL PENSIERO LIBERO. OGNI CITTADINO OCCIDENTALE VIVE PER DIFENDERE LA PROPRIA AUTONOMIA INTELLETTUALE. LA MAGGIOR PARTE DEGLI EDITORIALI OGGI USANO TONI DI MANIFESTA COMPRENSIONE, “NOI NON SIAMO COME LORO” SENZA CAPIRE SINO IN FONDO CHE NON È POSSIBILE METTERE SULLO STESSO RING UN FILOSOFO E MIKE TYSON NELLA SPERANZA CHE PAREGGINO L’INCONTRO. NON SI PUÒ TROVARE UNA SINTESI CON IL DIALOGO CON CHI PENSA CHE TU NON DEBBA ESISTERE, CHE IN NOME DI ALLAH AKBAR DESIDERA SOLTANTO LA TUA ELIMINAZIONE. DESIDERARE LA MORTE DI CHI NON PENSA E CREDE COME TE NON AVREBBE SENSO NEMMENO NELLA TERRA DEI MUEZZIN, MA È CRIMINALE VOLERLO NELLA TERRA DI CHI IN NOME DELLA LIBERTÀ TI OSPITA E TI CONCEDE DI VIVERE IN LIBERTÀ NELLA SUA CASA. JE SUIS CHARLIE, OGGI PIÙ CHE MAI E OGGI PIÙ CHE MAI SIAMO FRANCESI E SIAMO DISPOSTI A GRIDARLO AL MONDO. E ANCORA, QUALE CHE SIA IL PREZZO SIAMO PRONTI A PAGARLO. MASSIMO DE MURO

ISIS (seconda presentazione)
Lo Stato del terrore
Chi sono e cosa vogliono le milizie islamiche che minacciano il mondo
di Loretta Napoleoni
Feltrinelli Editore
ebook euro:8,99
Le decapitazioni dei prigionieri. La pulizia etnico-religiosa nelle zone occupate dell’Iraq. La proclamazione di un Califfato. Queste sono le cose che i media hanno cominciato a raccontarci nell’estate 2014 sull’Isis, i pochi frammenti di un mosaico nuovo e terribile, a cui il mondo non era pronto. Queste milizie hanno conquistato un territorio più vasto del Texas nel cuore del Medio Oriente, hanno dissolto i confini dettati dal colonialismo occidentale un secolo fa, hanno costretto gli Usa a tornare a bombardare l’Iraq. Ma chi sono, da dove vengono, come hanno fatto a diventare così potenti, e fin dove possono arrivare? In questo libro Loretta Napoleoni, uno dei massimi esperti di terrorismo internazionale, offre al grande pubblico il primo e più completo ritratto dell’Isis – il cui stesso nome è mutato molte volte, a seconda delle diverse condizioni sul campo e nel sistema mediatico. Perché, scrive Napoleoni, “quel che distingue questa organizzazione da ogni altro gruppo armato che l’ha preceduta e quel che ne spiega l’enorme successo sono la sua modernità e il suo pragmatismo”. Dimenticate i talebani, che tenevano l’Afghanistan nel Medioevo. Dimenticate al Qaeda, che aleggiava senza una vera e propria potenza militare, capace solo di colpi isolati, di scarso valore geopolitico. Questa nuova minaccia punta a un ambiziosissimo obiettivo: far nascere dalle ceneri dei conflitti mediorientali non un gruppo terroristico, ma un vero e proprio stato – con un suo territorio, una sua economia e un’enorme forza di attrazione per i musulmani fondamentalisti di tutto il mondo.
AUTRICE Loretta Napoleoni, tra i massimi esperti mondiali di terrorismo, è un’economista, analista e scrittrice. Esperta di finanziamento di gruppi terroristici e riciclaggio di denaro, ha scritto numerosi libri di grande successo, sia in Italia che all’estero, tra cui Terrorismo S.p.A. (2005), Economia Canaglia. Il lato oscuro del nuovo ordine mondiale (2008) e Democrazia vendesi. Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche (2013). È consulente di numerosi enti internazionali e forze di sicurezza, oltre che editorialista per diverse testate in tutto il mondo, tra le quali “El País”, “Le Monde” e “The Guardian”. Per Feltrinelli ha pubblicato Isis. Lo Stato del terrore. Chi sono e cosa vogliono le milizie islamiche che minacciano il mondo (2014).

mercoledì 7 gennaio 2015

SOROS È ATTUALMENTE PRESIDENTE DEL SOROS FUND MANAGEMENT E DELL'OPEN SOCIETY INSTITUTE. IL SUO FINANZIAMENTO E ORGANIZZAZIONE DELLA RIVOLUZIONE DELLE ROSE IN GEORGIA È STATO RITENUTO CRUCIALE AI FINI DEL SUCCESSO DELLA STESSA. CAPIRE COSA PENSA IL GESTORE DI UN FONDO CHE CON LE SUE INIZIATIVE DECIDE LA SORTE DI UN PAESE E DEI SUOI CITTADINI PUÒ ESSERE INTERESSANTE, ANCHE SE NON PROPRIO DIVERTENTE. A MENO CHE NON SI DECIDA CHE SIA DIVERTENTE CHIEDERE AL BOIA CHE CI STA PER TAGLIARE LA TESTA INFORMAZIONI SU COME EVITARE LA GHIGLIOTTINA. MA QUESTE SONO OPINIONI E VALGONO MENO DELLA CARTA SU CUI SONO SCRITTE. I FATTI DICONO CHE ANCHE LA GERMANIA INIZIA A SENTIRE IL PESO DI UNA CRISI CHE NON DA SCAMPO NEMMENO A QUELL'ECONOMIA CHE SEMBRAVA INATTACCABILE. I DATI DI OGGI PARLANO DI UN TASSO DI DISOCCUPAZIONE TEDESCA AL 6,5%, PROSSIMA ALLA SOGLIA CHE PORTÒ IL POPOLO GERMANICO A SCEGLIERE LA SOLUZIONE DEL PARTITO NAZIONALSOCIALISTA DEI LAVORATORI TEDESCHI E IL SUO LEADER, CHIAMATO CONFIDENZIALMENTE FÜHRER. SOROS HA CONOSCIUTO BENE QUEL PERIODO, E DOVREBBE PENSARCI ORA, MENTRE STA ORGANIZZANDO QUALCHE INIZIATIVA A FAVORE DEL SUO FONDO E A DISCAPITO DI MILIONI DI CITTADINI EUROPEI. QUELLI APPUNTO, CHE LUI CON IL SUO LIBRO ED I SUOI PREZIOSI CONSIGLI VUOLE PREMIARE. MASSIMO DE MURO

SALVIAMO L’EUROPA
Scommettere sull’euro per creare il futuro
di Soros G. con Schmitz G.P.
Hoepli Editore
ebook euro: 10,99
George Soros, profondo conoscitore del sistema finanziario globale e personalità di grande carisma, presenta nelle animate conversazioni con Gregor Peter Schmitz, corrispondente a Bruxelles dello Spiegel, una panoramica approfondita di quello che pensa sul futuro politico ed economico dell’Europa. Gli stretti legami personali di Soros con l’Europa sono ben illustrati dalla sua biografia: la storia della sua vita è un perfetto esempio delle ambizioni e delle difficoltà di quel progetto europeo che sta attualmente vivendo la crisi peggiore e più lunga della sua storia. Cresciuto in Ungheria, ha ben presto sperimentato, come sopravvissuto all’Olocausto, che cosa significhi realmente la guerra, e perché assicurare la pace sia un pilastro essenziale dell’idea di Unione Europea. Soros si batte infatti per una maggiore solidarietà europea, il cui valore non si lascia circoscrivere all’euro, e che sul lungo periodo sarà anche il migliore investimento per il nostro continente. Questo suo nuovo libro offre un preciso orientamento sui principali temi politico-economici e indica al tempo stesso le possibili vie d’uscita dalla crisi.

AUTORI
George Soros, nato a Budapest nel 1930, è presidente del Quantum Fund, ma soprattutto è uno dei più famosi investitori finanziari al mondo. I suoi critici, come il premio Nobel Paul Krugman, lo accusano di essere uno speculatore senza scrupoli, ma lo stesso Soros attribuisce al termine speculazione un significato positivo: serve a mettere a nudo le debolezze del sistema. Studioso di filosofia, si prodiga da molti anni a livello internazionale per promuovere la democrazia, soprattutto in Europa. La sua Open Society Foundation ha speso miliardi a due cifre per diffondere le idee democratiche.
Gregor Peter Schmitz, nato nel 1975, è corrispondente UE a Bruxelles dello Spiegel, di cui in precedenza è stato per sei anni corrispondente a Washington anche per la versione online del periodico. Laureatosi ad Harvard, prima di lavorare allo Spiegel è stato a capo dell’ufficio di Bruxelles della Fondazione Bertelsmann. Nel 2008 gli è stato assegnato il premio giornalistico Arthur F. Burns.

lunedì 5 gennaio 2015

PINO DANIELE CI HA LASCIATO. PER RACCONTARE QUELLO CHE PER TUTTI È STATO IL CANTAUTORE NAPOLETANO SERVIREBBERO LE PAROLE DI UN POETA E NON LE PAROLE DI UNO SCRIBA QUALUNQUE. PINO È UN POETA, E CON I SUOI TESTI SI È MERITATO L’IMMORTALITÀ E NESSUNO MEGLIO DI LUI PUÒ DESCRIVERE IL SENTIMENTO: “TU DIMMI QUANDO, QUANDO SIAMO ANGELI CHE CERCANO UN SORRISO NON NASCONDERE IL TUO VISO PERCHÉ HO SETE, HO SETE ANCORA. E VIVRÒ, SÌ VIVRÒ TUTTO IL GIORNO PER VEDERTI ANDAR VIA FRA I RICORDI E QUESTA STRANA PAZZIA…”

NERO A METÀ
Dalle origini a «Grande madre» tutta la poesia di Pino Daniele
di Marcella Russano
euro: 14,03
Questa storia ha radici lontane: un giovane soldato nero americano abbandona la sua casa e la sua famiglia per andare dall’altra parte dell’oceano a porre fine all’incubo tedesco. Il ragazzo sbarca a Napoli e rimane irretito dalla bellezza della sirena Partenope, se ne innamora, è corrisposto, tenta un approccio, la donna non si sottrae e dalla loro unione nasce un bambino bellissimo, nero anche lui ma solo a metà. Quel bambino è il simbolo della mescolanza, della fusion, di un meticciato sociale, culturale, artistico ma soprattutto umano. Quel bambino è la chitarra e la voce di Pino Daniele, a metà tra il blues dei neri americani e la musica popolare napoletana. Quel bambino è “Ue man!”, “A me me piace ‘o blues”, “Have You Seen My Shoes”. Quel bambino è “Napule è”, “Chi tene ‘o mare”, “Lazzari felici”. È il Supergruppo, è l’anima di 200mila persone radunate in Piazza Plebiscito, è l’indice sollevato di Massimo Troisi in “Ricomincio da tre”. Quel bambino è una carriera più che trentennale costellata di successi e collaborazioni importanti, da Gato Barbieri a Don Cherry, da Pat Metheny a Nanà Vasconcelos, fino ad arrivare a Eric Clapton. Quel bambino è la voglia di sperimentare, la passione per le chitarre, l’ostinata idea di non fermarsi mai, anche se il mondo non ha più orecchie per ascoltare. Perché, per chi come Pino Daniele ha dentro la bellezza di quel bambino, l’unica cosa davvero importante “è la musica”.
AUTORE Marcella Russano classe 1975, è nata a Napoli e vive a Roma. Vincitrice della Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo nel 2005, è autrice di libri per l’infanzia ed è parte della redazione della casa editrice Arcana. La sua canzone preferita di Pino Daniele è Chi tene ‘o mare.

venerdì 2 gennaio 2015

BENE, DOVE ERAVAMO RIMASTI. EVAPORATI I FUMI E LE BOLLICINE DI FINE ANNO, SPENTE LE LUCINE LAMPEGGIANTI E ARCHIVIATI I BUONISMI UN TANTO AL CHILO È ORA DI TORNARE A FARE I CONTI CON L'AMARA REALTÀ. TRA POCHI GIORNI ARRIVERANNO PER L'INCASSO GLI ASSEGNI CHE ERANO STATI POSTDATATI NEL PERIODO CHE HA PRECEDUTO LA FINE DELL'ANNO SCORSO, PER LASCIARE AI CONTRIBUENTI ALMENO L'ILLUSIONE DI AVER QUALCOSA DA FESTEGGIARE. ECCOCI, IL CONTO È PRONTO, RESTA DA STABILIRE, ANCORA UNA VOLTA, CHI LO DEVE PAGARE. STEFANO CINGOLANI, EDITORIALISTA DE "IL FOGLIO" CI GUIDA NEL LABIRINTO DELLE BOLLE E DELLE BALLE SU CUI SI REGGE QUESTO PAESE E L'ECONOMIA IN GENERALE. DOPO LE MILLE PROMESSE SIAMO ANCORA DI FRONTE ALL'ENNESIMO AUMENTO CHE CADRÀ SULLE SPALLE DI CHI DEVE PER FORZA CONSUMARE PER LAVORARE, COME BENZINA, AUTOSTRADE, BOLLO AUTO, ELETTRICITÀ E IVA. QUESTE SONO LE UNICHE CERTEZZE, PER IL RESTO SI SALVI CHI PUÒ...

BOLLE BALLE E SFERE DI CRISTALLO
L’economia dell’inganno
Stefano Cingolani
editore Bompiani
ebook euro: 10,99
Come è successo che il capitalismo si è ingolfato di debiti? Perché i governi hanno salvato i capitalisti mentre risparmiatori, contribuenti e lavoratori hanno pagato un conto salato? L’impressione per la gente comune è che gli interventi delle istituzioni abbiano aiutato i più forti e messo con le spalle al muro i più deboli. È davvero così? Chi si è davvero arricchito in tempo di crisi? A queste e altre domande di stretta attualità risponde Stefano Cingolani, con un’analisi documentata e brillante che racconta di come le bolle speculative siano diventate “balle” facilmente confutabili, mentre i grandi gruppi di interesse aumentavano i propri introiti. Il libro se la prende con i profeti di ventura e di sventura, quelli che credevano di sapere e quelli che facevano finta di non sapere. Ma alla fine, non può sfuggire alla domanda che tutti si fanno: come, dove e quando ci sarà una nuova crisi?
AUTORE Stefano Cingolani, 61 anni, è giornalista e scrittore, specializzato in politica estera ed economia, editorialista del quotidiano “Il Foglio”. Ha lavorato all’“Unità”, al “Mondo”, al “Corriere della Sera” (in particolare da New York e da Parigi), all’agenzia ApBiscom e al “Riformista”. Collabora con “Panorama”. Ha pubblicato per Laterza Le grandi famiglie del capitalismo italiano e Guerre di mercato.